Riuscirà mr Renzi....

einrix ha scritto:Perché non usi il gas, Rossoverde, che inquina molto meno, visto che fai politica con ogni gesto, e poi mi inquini credendo di far bene. Facessero tutti come te, ritorneremo ad avere inverni affumicati e nebbiosi com'era solo trent'anni fa... e ti risparmieresti anche le palle.

Stammi bene
Enrico

Rom ha scritto:Come forse vi sarete accorti, sono mancato per tanto tempo, e adesso intervenire in un 3D di 32 pagine significherebbe leggere un romanzo.
Le posizioni tuttavia sono chiare, e mi fanno pensare che questa conrapposizione tra RV ed Einrix sia una sorta di seduta psicoanalitica di un paziente chiamato Sinistra, o meglio ancora PD - nonostante che, anzi forse proprio perché nessuno dei due si dichiara iscritto o comunque organico a questo partito.

Einrix ne rappresenta la vocazione governativa, non tanto perchè difenda in particolare "questo" governo renziano, ma soprattutto per il suo punto di vista che è improntato al "realismo" e al pragmatismo.
Di realismo in realismo, di pragma in pragma, la sinistra è arrivata ad essere non solo e non tanto la nuova DC, ma il nuovo pentapartito, che ha dismesso ogni componente socialista, e ha invece sposato completamente le correnti di pensiero neoliberali e liberiste. Insomma un realismo di centro/centrodestra.

RV eredita un'aura certamnte di antica sinistra, ma ai confini, o forse al di là dei confini, con il grillismo.
Otiima cosa, come richiamo allo spirito critico e al valore della "opposizione", ma non va al di là di questo, che pure è importante.
La sinistra, insomma, come "stato d'animo" che fa polemica e opposizione a una "sinistra come nome".

Una certificazione ulteriore, semmai ce ne fosse bisogno, che la sinistra come forza politica e partitica non c'è.

einrix ha scritto:Caro Rom, pur non frequentando il circolo (che adesso si chiama sezione), sono iscritto al PD, per dargli un minimo di sostegno, e come riserva in panchina, nel caso ce ne fosse bisogno. Così stavo anche nel PCI dal 1965 alla sua fine, dopo aver provato per un anno a fare attività politica e scoprendo che non ne ero tagliato. Così ho continuato i miei studi e dopo la laurea ho fatto la mia professione. Ho sempre seguito la politica con occhio benevolo, e sapendo che i partiti sono importanti non tanto come la cosa in se, ma per il ruolo che rivestono, a norma di costituzione, nella nostra democrazia. Così, ogni campanello che suona l'antipolitica, mi mette in allarme, dato che la cura non è l'abolizione della politica, ma il suo rinnovamento, che non è sempre cosa facile, specie in tempi in cui il conflitto è sopito da qualche forma di benessere.
In questi decenni di vacche grasse, il massimo di rinnovamento è venuto chiedendo si riducessero i costi, e portando avanti criteri di rottamazione. Nel Risorgimento o nella Resistenza, erano altre le spinte morali che muovevano analoghe sensibilità per la vita pubblica e per la società imbrigliata dalle pastoie della storia. E ciò nonostante, lo ripeto, del PD  (di cui mi piace lo statuto, molto allineato alla nostra Costituzione), non me ne frega un accidente. Per me è l'etichetta che oggi ha il partito più grosso della sinistra, e che ieri era un altra come domani pure, potrà cambiare. Ma dietro a quella etichetta condivido le lotte di quegli uomini e quelle donne che hanno una certa concezione nel cui perimetro mi ci ritrovo oggi come mi ci ritrovavo allora. Questo fatto discende anche dagli strumenti che la democrazia mette a disposizione. Ad esempio, attraverso la libertà di pensiero, ora sto scrivendo in tutta libertà queste cose, e posso dire che non mi convincono quelli che parlano di Dio, cosa che in altri tempi mando a morte Socrate ed all'esilio Protagora, per non dire di quelli che finirono sul rogo. Non devo necessariamente appartenere al "micropartito della perfezione", per poter dibattere di queste questioni, dato che è sufficiente un forum. Lungi da me vi è pure l'idea della società segreta per sovvertire l'ordine costituito. Questo ordine, almeno sotto l'aspetto formale della democrazia e della Repubblica, mi va benissimo.
Detto questo però, in democrazia ci si conta e prevale il principio della maggioranza, nelle forme in cui una legge elettorale detta le regole del confronto. A maggior ragione non vedo l'utilità di rafforzare uno dei tanti piccoli partiti che già si vede dalla fondazione che non avranno un grande futuro. E nasce in me l'esigenza di dare un apporto, seppur minimo, a quel partito della sinistra che abbia carte buone per giocarsi la partita del governo e della trasformazione, a piccoli passi, o a spizzichi e bocconi, come direbbe Popper. Oggi tra l'altro, quel partito non è al governo con alleati di sinistra - SEL si è defilato proprio al momento giusto, dopo aver fatto il pieno di parlamentari - ma ha dovuto scegliere degli alleati di centro e di destra, senza i quali non avrebbe potuto formare, prima il governo Letta, e poi questo governo Renzi. E terrei questo stesso comportamento in Svezia, in Francia come in Germania, mentre sarebbe diverso se fossi un palestinese in Palestina, un libico in Libia, un siriano in Siria, un Saudita in Arabia Saudita. E i principi da mantenere sarebbero sempre gli stessi: libertà di pensiero, democrazia, niente delitti di empietà, e un progresso che liberasse la popolazione dai bisogni elementari, dallo sfruttamento e che mettesse in campo il valore della solidarietà.

Fatta questa lunga premessa, si capisce che se Renzi merita le mie critiche, gliele faccio, senza premettere ma o ba, e proprio nel suo caso, di motivi ce ne sono tanti. La differenza tra me ed uno che milita nel M5S o in altri movimenti, magari pur senza militarvi, è che sono per salvaguardare l'identità di quel terzo della popolazione italiana che è geneticamente di sinistra, non importa se disoccupato, professionista, commerciante o imprenditore privato o di una cooperativa. E lo faccio sapendo com'è il carattere e la morale di quel lacerto di popolazione, non certo omologato agli schemi dell'anticomunismo, ma rappresentato dalla complessità che quando è colta può ricordarci lo stesso Gramsci, senza dimenticare qualche tifoso della Roma o della Lazio. E allora, se le cose stanno così le mie illusioni non le lascio libere di andare oltre la realtà, se non quel tanto che basta ad avere un giusto margine che talvolta può servire.

Il grillismo è un movimento populista anarchico. Non prefigura niente, tranne la distruzione di questa società, incominciando con l'aprire il Parlamento come una scatola di sardine. Il loro limite sta nel fatto che da almeno due anni anche loro, secondo il loro stesso comune sentire, sono delle sardine proprio in quel parlamento che vorrebbero aprire brutalmente, e non ci fanno di certo bella figura, con quelle sedute da signor no ad oltranza come se il Parlamento servisse solo a far cadere il governo e non a fare le leggi, e semmai, a controllare il governo. Senza dire delle tigri che hanno cavalcato, dai forconi, ai camionisti alla cilena, per arrivare alla propaganda contro i migranti o gli zingari, strappata alla lega. Se qualcuno di sinistra lo prende per un movimento di sinistra, significa solo che si sbaglia, tanto è vero che in un ballottaggio tra M5S e Ulivo (con una legge elettorale quale quella che sta venendo avanti), la destra berlusconiana e fascista vota di sicuro per il M5S, sapendo distinguere bene tra chi gli è amico o nemico. Mentre al contrario, sono sicuro che se il ballottaggio fosse tra Forza Italia ed il PD, una parte del movimento di Grillo, voterebbe il PD. Dal che ne deduco che il M5S è un movimento di destra che ha al suo interno elettori delusi dalla sinistra.

Poveri delusi, non hanno ancora capito le leggi secondo le quali gira il mondo, e tanto si infiammano, altrettanto si deprimono, non avendo né la voglia, né la capacità di analizzare la realtà per decidere razionalmente e non in preda agli istinti. Neppure questo lo trovo strano, eccetto per il fatto che una tale massa di popolo, facilmente influenzabile è preda di quel quarto potere che sa come raccogliere e dirigere un gregge. Tra i tanti difetti la democrazia ha anche questa fragilità di sistema, ma ciò nonostante, non vedo alternative che servano ai miei umili scopi.

Un saluto

Rossoverde ha scritto:http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/07/roma-marino-continua-negare-ma-restituisce-soldi-pago-tutto/2106344/
E' senz'altro un complotto contro un vero galantuomo che sta radicalmente, si fa per dire, dando una vera impronta di onestà ad una città pervasa dal malaffare, lui tira fuori anche 20mila euro, un vero campione d'onestà cui Roma non è ancora pronta e lo vede come un corpo estraneo da rigettare. Si prega di restare seri. Bnotte.

freg53 ha scritto:
Conosco personalmente Ignazio , è una persona per bene , non è un politico e si vede ,sostanzialmente onesto ma sprovveduto.

Rossoverde ha scritto:
ed è un buon intenditore di vini a quanto pare, poi che c'è di male se va a cena con la moglie e paga il comune di Roma, come dici e si vede è sostanzialmente onesto, beccato paga.

Rossoverde ha scritto:Ormai sei preda di Travaglio...  
A casa mia si chiamano fatti, poi ci si può benissimo mettere il paraocchi di partito ed il nero diventa bianco. ( Pare che lo stesso suo partito lo voglia scaricare ) ti saluto.