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Il PD a congresso

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Messaggio Da CiRom Ven 14 Giu 2013, 07:00

Vanni Sandro ha scritto:
Non puoi chiedermi ogni giorno di mettere in discussione la mia scelta,

Infatti io non ti chiedo questo, non metto in discussione la tua scelta: sei tu, forse involontariamente, o istintivamente, che la proponi come argomento di discussione.
Io parlo del partito e delle "sue" scelte, della sua genesi e dei suoi comportamenti.
Il rapporto che esiste tra la propria identità culturale e i partito che si sceglie di sostenere è un argomento interessante, ma diverso, che sono sicuro di non aver mai fatto per ciò che riguarda il tuo caso specifico.
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Messaggio Da Ospite Ven 14 Giu 2013, 07:35

Vanni Sandro ha scritto:
Non puoi chiedermi ogni giorno di mettere in discussione la mia scelta, perchè diventa un dibattito stucchevole quanto inutile.  E' un dibattito al quale non mi sottraggo, ma non è l'oggetto del congresso.
Non credevo che questo 3d avesse assunto tale importanza da farlo confondere con un'istanza ufficiale del PD Il PD a congresso - Pagina 2 780668378 e, quindi, doverosamente attento a titoli, parole e persino virgole.

Fuor di celia, qui si vorrebbe discutere liberamente, ognuno dal suo punto di vista e col proprio bagaglio culturale, del PD e delle prospettive del suo congresso; come chiunque interessato alla politica dovrebbe a mio parere, in vista di tal significativa scadenza di un partito che raccoglie tuttora milioni di voti, anche se in esso non ci si riconosce.

Non essendo inserita, quindi, nel percorso congressuale del PD ma trattandosi di una privata discussione nessuno è obbligato a parteciparvi nè, credo, possa sorprendesi di ascoltare opinioni che egli ritiene obsolete o sbagliate, nè sentirsi chiamato a mettere in discussione la propria scelta, se non nella misura in cui ciò può avvenire in qualsiasi discussione privata.

Non siamo insomma qui "ad interpretare  bisogni e aspettative" del PD ma, semmai ciascuno le proprie in relazione ad esso e, quindi, mi sembra del tutto legittimo e tutt'altro che una difficoltà il fatto che "viene immediatamente e continuamente messa in discussione non tanto la linea del partito quanto l'opportunità della sua nascita e le sue finalità" (più esattamente: la sua natura, le sue fondamenta e non l'opportunità della sua nascita che, essendo già avvenuta, non ha molto senso discutere).

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Messaggio Da Vanni Sandro Ven 14 Giu 2013, 08:02

Raskol ha scritto:



I laici si turano il naso, come hai giustamente detto. Convinti che siano sempre gli altri a puzzare.
Ma quando se lo turavano per stare con la DC non stavano sempre a parlare di egemonia culturale, in quel caso democristiana -  ed evito, per gentilezza, di alludere ad altre egemonie meno patenti, che si trasmettevano su per li rami del voto clientelare o degli amici degli amici.

Per la cronaca, i catto-comunisti erano i comunisti dichiaratamente cattolici, non i democristiani di sinistra.
Quando parli di egemonia, qui, forse intendi dire della presenza e dell'interesse che si mette in certi discorsi: dovresti chiederti il perché, anche riandando indietro e ponendoti la stessa domanda per quanto riguarda la politica dei decenni passati.
Forse dipende dal fatto - butto lì una risposta tutta mia - che molti di noi (diciamo gli ex PCI, e simili) non ci turavamo il naso per votare appunto PCI, PDS, DS, e che  non pensiamo, anche adesso, che si possa stare in un partito e nemmeno in un'alleanza con la molletta eternamente sulle narici. Ad avere il naso libero si respira meglio, e viene voglia di scrivere e di partecipare: non è egemonia, ma una questione di ossigenazione.
Comunque, non hai di che lamentarti, a parte le incresciose presenze sui forum: nel PD hanno anche abolito quella brutta parola (compagni), per far sentire a loro agio le minoranze oppresse dei catto-laici, e hanno messo nello statuto che nei manifesti, nei volantini, nelle targhe, negli striscioni e nelle carte intestate possono essere presenti tutti i colori, ad eccezione del rosso, e per non correre rischi anche del rosa, e hanno intitolato dieci circoli ad Andreotti, otto a La Malfa e uno (ma periferico) anche a Tanassi. Togliti la molletta, compagno Adam, e respira con noi: non senti che odore d'incenso che spira da palazzo Chigi?
L'astio non rende lucidi e porta a scrivere tante bischerate, e magari ad autoconvincersi che siano vere.

Vedi, io non pretendo che tutti gli italiani la pensino come me.  Anzi ne sarei preoccupato.
La società è un groviglio di interessi e di culture che si intrecciano e si modificano continuamente ed è normale che ognuno difenda le propie convinzioni in forma singola od associata.

Io non ho mai votato con la molletta al naso perchè ritengo che i compromessi tra le diverse istanze presenti nella società non siano abominevoli ma naturali e necessari.  La politica serve proprio a spostare gli equilibri dei compromessi sociali dalla parte che più ci interessa in un continuo braccio di ferro.  Ogni "parte" si organizza in politica, proprio per aquisire una maggiore forza contrattuale.

E' per questo che mi confronto quotidianamente con le posizioni che le "parti", di volta in volta, assumono e portano avanti attraverso le loro organizzazioni.
Troverei singolare che il sottoscritto pretendesse di incidere nelle scelte delle altre "parti", perchè è chiaro che le mie finalità sono diverse dalle loro. 

Per tornare all'oggetto del topic, in modo brutale ma chiaro:
C'è un livello di discussione in cui si confrontanto progetti politici diversi.  E' quello, ad esempio, che stiamo facendo sul PD.  Ovvero il soggetto politico che io ho voluto e contribuito a realizzare e che tu, legittimamente, non condividi.  Quello che manca in questa discussione è il "progetto politico diverso" dal PD, da mettere a confronto.  E questo rende il dibattito monco.

L'altro dibattito è su come rendere il PD più incisivo nel braccio di ferro sociale di cui parlavo sopra.  A me sembra evidente che sia un dibattito che riguarda chi si riconosce nel progetto politico di fondo del PD. 

Chi avversa il PD si pone, evidentemente, finalità legittime ma diverse.   In una competizione sportiva, tanto per fare un esempio, i suggerimenti alla squadra avversaria sono interessati e non certo mirati a farla vincere.Il PD a congresso - Pagina 2 780668378

Altra cosa è la posizione di chi, riconoscendo la legittimità del PD a rappresentare le istanze sociali di una parte del Paese,  ne chiede una correzione di linea per sentirlo più vicino.  Ma non mi sembra questo il punto di partenza di alcuni forumisti.

Non è per essere stucchevole, ma se non si costruisce sulle basi giuste, il dibattito non prenderà mai il volo e resterà impantanato nella padule delle polemichette fini a sè stesse.
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Messaggio Da Vanni Sandro Ven 14 Giu 2013, 08:17

Raskol ha scritto:



Infatti io non ti chiedo questo, non metto in discussione la tua scelta: sei tu, forse involontariamente, o istintivamente, che la proponi come argomento di discussione.
Io parlo del partito e delle "sue" scelte, della sua genesi e dei suoi comportamenti.
Il rapporto che esiste tra la propria identità culturale e i partito che si sceglie di sostenere è un argomento interessante, ma diverso, che sono sicuro di non aver mai fatto per ciò che riguarda il tuo caso specifico.
A scanso di equivoci.  Quando parlo di me non intendo mai personalizzare la questione, ma semplicemente citare la mia esperienza per cercare di spiegare meglio il mio pensiero più generale.
Spiegando ad esempio le ragiorni che mi hanno portato ad aderire al PD, voglio cercare di far capire quale siano l'orizzonte culturale e le aspettative di una parte del popolo PD.
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Messaggio Da Vanni Sandro Ven 14 Giu 2013, 08:31

Bessarione13 ha scritto:Non siamo insomma qui "ad interpretare  bisogni e aspettative" del PD ma, semmai ciascuno le proprie in relazione ad esso e, quindi, mi sembra del tutto legittimo e tutt'altro che una difficoltà il fatto che "viene immediatamente e continuamente messa in discussione non tanto la linea del partito quanto l'opportunità della sua nascita e le sue finalità" (più esattamente: la sua natura, le sue fondamenta e non l'opportunità della sua nascita che, essendo già avvenuta, non ha molto senso discutere).

E' proprio questo il punto.
Se  io dovessi discutere "sulla natura e le fondamenta" del PDL, per esempio, non riuscirei ad andare oltre l'auspicio di un rapido fallimento di quel progetto.

Molte delle critiche che vengono rivolte al PD, sono proprio le ragioni per cui io ho contribuito a costruirlo.  Capisci che è complicato un dibattito partendo da questi presupposti.
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Messaggio Da Ospite Ven 14 Giu 2013, 09:15

Vanni Sandro ha scritto:
E' proprio questo il punto.
Se  io dovessi discutere "sulla natura e le fondamenta" del PDL, per esempio, non riuscirei ad andare oltre l'auspicio di un rapido fallimento di quel progetto.
Io invece cercherei - come stiamo tentando di fare qui per il PD - di analizzarle a fondo e comprenderle, per maturare le mie convinzioni ed eventualmente cambiare quelle già formate.
Anche perchè, già che parli di pdl, limitarsi ad auspicarne il rapido fallimento senza avere detti strumenti conoscitivi che ti consentano di agire per provocarlo, come fai tu e il PD e suoi antenati e sodali (ciò dico, oltre che per empirica constatazione, in quanto continuamente ci ricordi che proponi le tue personali esperienze quali esempi di cosa quel partito sia), tale rifiuto di analisi, dicevo, rimette l'auspicato fallimento unicamente nelle mani della divina provvidenza; la qual talvolta si distrae dalle nostre terrene cose anche a lungo, come gli ultimi venti anni stanno a dimostrare.
Molte delle critiche che vengono rivolte al PD, sono proprio le ragioni per cui io ho contribuito a costruirlo.  Capisci che è complicato un dibattito partendo da questi presupposti.
No non è complicato, basta cercare di capire le critiche e, se non convincono, evidenziare le loro debolezze, contribuendo così al reciproco arricchimento.
Se la cosa ti riesce inconcepibile, come ho già detto non è obbligatorio partecipare alla discussione, che spero avrai la bontà di lasciar proseguire senza riproporre continuamente a priori impedimenti dirimenti di ordine metodologico. Anche in considerazione del fatto che, come vedrai leggendo, questo 3d non è un covo di malvagi nemici del PD che ne auspicano la morte, ma una discussione serena di persone interessate a quel partito e al suo prossimo congresso, onde la tua opera di paladino può essere più proficuamente svolta negli eventuali luoghi ove tal genere di trame vengano effettivamente tessute.

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Messaggio Da Vanni Sandro Ven 14 Giu 2013, 09:39

OK. Mi faccio da parte.
Volevo solo gettare le basi per un dibattito utile, e non fine a sè stesso.

Buon proseguimento.
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Messaggio Da einrix Ven 14 Giu 2013, 10:12

Consideriamo questa fase della discussione un brain storming, dato che come abbiamo già detto è molto difficile fare un Congresso in un forum dove sono rappresentate molte tendenze anche esterne al PD. Semmai, in un blog come questo si potrebbe fare il Congresso de "Il Partito che non c'è", dopo aver individuato i temi del dibattito sui quali ragionare mostrando di convergere o di divergere. E sono sicuro che se ne leggerebbero delle belle, dato che credo, che al fondo, le esigenze della gente sono molto più omologate di quanto le ideologie tendano a mostrare diverse.
Ad ogni modo mi corre di segnalare l'avventura di Barca, che se inizia con un piccolo documento confuso, adesso si snoda attraverso tutto il paese, con una miriade di incontri che di sicuro miglioreranno la sua visione delle cose, anche se dubito che un simile modo di fare porti ad un partito che punta sulla leadership di un tribuno, piuttosto che ad un altro, fondato su Direzioni Collegiali che esprimono un Segretario di Partito.

Il Blog di Barca

Tra le iniziative del Forum, vi potrebbe essere anche quella di fare (dopo averle preparate) delle domande a Barca, a cui lui potrebbe rispondere.
Un dialogo tra blog non so quanto sia fattibile, ma sarebbe intrigante.
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Messaggio Da CiRom Ven 14 Giu 2013, 10:26

Vanni Sandro ha scritto:Io non ho mai votato con la molletta al naso ...

Infatti non era a te che mi rivolgevo, nel post che citi, ma rispondevo a Adam.

Per tornare all'oggetto del topic, in modo brutale ma chiaro:
C'è un livello di discussione in cui si confrontanto progetti politici diversi.  E' quello, ad esempio, che stiamo facendo sul PD.  Ovvero il soggetto politico che io ho voluto e contribuito a realizzare e che tu, legittimamente, non condividi.  Quello che manca in questa discussione è il "progetto politico diverso" dal PD, da mettere a confronto. ...


Dell'indirizzo diverso ho parlato, a suo tempo, quando le scelte erano ancora possibili.
Ma, a parte questo, non è che bisogna proporre un'alternativa bella e finita, completa degli accessori, ogni volta che si analizza criticamente una qualunque realizzazione, sia essa una casa, un quadro, un romanzo o un partito.
Se l'esigenza è quella di capire se chi analizza criticaente ha un'idea propria, è sufficiente leggere le critiche come evidente espressione di un pensiero diverso, invece di ritenerle ispirate dall'astio, o - come fa Berlusconi - dalla "invidia sociale".

Chi avversa il PD si pone, evidentemente, finalità legittime ma diverse.   In una competizione sportiva, tanto per fare un esempio, i suggerimenti alla squadra avversaria sono interessati e non certo mirati a farla vincere

Il tuo grosso, imperdonabile errore è quello di considerare chi, pur di sinistra, non sta dentro al PD e ne critica i comportamnti o la stessa genesi, un avversario. Anzi, il peggior avversario, forse perfino l'unico.




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Messaggio Da Vanni Sandro Ven 14 Giu 2013, 11:11

Raskol ha scritto:
Hai omesso l'ultima parte del mio post, che risponde implicitamente alla tua critica.

"Altra cosa è la posizione di chi, riconoscendo la legittimità del PD a rappresentare le istanze sociali di una parte del Paese,  ne chiede una correzione di linea per sentirlo più vicino.  Ma non mi sembra questo il punto di partenza di alcuni forumisti."

E questa omissione testimonia quello che ho affermato.
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Messaggio Da Vanni Sandro Ven 14 Giu 2013, 11:17

einrix ha scritto:Consideriamo questa fase della discussione un brain storming, dato che come abbiamo già detto è molto difficile fare un Congresso in un forum dove sono rappresentate molte tendenze anche esterne al PD. Semmai, in un blog come questo si potrebbe fare il Congresso de "Il Partito che non c'è", dopo aver individuato i temi del dibattito sui quali ragionare mostrando di convergere o di divergere. E sono sicuro che se ne leggerebbero delle belle, dato che credo, che al fondo, le esigenze della gente sono molto più omologate di quanto le ideologie tendano a mostrare diverse.
Trovo questa proposta intrigante, perchè metterebbe ciascuno di noi sullo stesso piano, senza "etichette" e pregiudizi.
Difficilmente sarà accettata da alcuni forumisti, perchè li priverebbe del gusto della provocazione e li costringerebbe a mettersi in gioco.

La faccio mia e la rilancio.
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Messaggio Da Ospite Ven 14 Giu 2013, 13:43

@ Adam

In vista del tuo gradito intervento mettiamoci d'accordo sull'uso dei termini:
- quanto ai catto-comunisti mi sembra abbia già detto correttamente Roskol
- la maggioranza silenziosa, per quel che ricordo io, fu espressione coniata in relazione al '68 e all'autunno caldo per indicare coloro che non scendevano in piazza a sostegno delle proprie ragioni, pur essendo contrari a quanto i movimenti di sinistra, viceversa "urlavano"
- egemonia è termine che viene usato in due accezioni: una "giornalistica" nel senso di esercizio del potere, in un certo consesso, da parte di un suo gruppo numericamente o economicamente più forte degli altri e che a questi si impone con la forza dei numeri o del denaro; l'altra, di conio gramsciano, nel senso di complesso di elaborazioni e strutture ideologiche che consentano ad un gruppo di dirigere gli altri non con la forza, ma attraverso la persuasione razionale e l'influenza sentimentale, modificandone il pensiero e il modo di vivere.
Se, in riferimento alla componente ex comunista del PD, hai usato il termine nella prima accezione non posso che prenderne atto, dato che non conosco quel  partito dall'interno (anche se qualche sospetto sul suo funzionamento lo ho Il PD a congresso - Pagina 2 780668378).
Se viceversa l'accezione era la seconda, a me pare esattamente l'opposto di quello che dici, stante l'accettazione da parte dei provenienti dal PCI dell'interclassismo, tipico dell'ideologia e della egemonia culturale della DC.

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Messaggio Da Adam Ven 14 Giu 2013, 15:37

Le denunce le ho fatte e ora non resta che pagare alla facciaccia brutta dei ...mortacci loro Il PD a congresso - Pagina 2 2145548627

La proposta di fare un blog dedicato al futuro congresso del PD, a mio avviso richiede la definizione se non della sinistra, cosa ardua dibattuta e senza una risposta definita e condivisa, almeno dei valori fondamentale sui quali non si può non essere d'accordo, valori di massima, ma sufficientemente definiti che si crede debbano appartenere a quella parte politica che si definisce, appunto di sinistra.

A mio avviso essi sono:

la difesa della Costituzione specie della sua Prima Parte
il primato dello Stato sull'individuo
gli interessi prevalenti della comunità sulla persona
la pace come bene supremo
un welfare solidale
europeismo inteso come Unione Federale degli Stati Europei
difesa delle minoranze e dei loro diritti
parità di genere
offerta equanime delle opportunità
libertà di mercato, ma regolato dallo Stato a difesa della concorrenza e dei diritti dei consumatori.

Probabilmente ce ne sono altri, ma mi pare che questi siano essenziali e imprescindibili.

Io mi definisco di sinistra perché difendo tutti questi valori. Chi nel congresso presenterà una mozione che li esalti, avrà il mio consenso.

Naturalmente la pratica politica si realizzerà nel coniugare i suddetti principi, e soluzioni tese a raggiungere certi obiettivi, possono seguire percorsi diversi, ma se ci si intende sui valori, il compromesso sarà sempre possibile.
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Messaggio Da einrix Ven 14 Giu 2013, 19:30

Visto che si parla del PD, se si prende, ad esempio, il materiale che si sta producendo col viaggio di Barca, almeno dalla sua angolazione si potrà riscontrare come sta evolvendo il pensiero nel partito, anche in ordine ai temi del dibattito.
Non è facile fare un lavoro simile, ma di sicuro se lo si fa, saltano fuori una buona parte dei problemi che si agitano nella base, ed altri che riguardano le prospettive politiche del partito. Insomma, se dovessi scrivere un libro sulla preparazione di questo congresso, avrei già trovato una ricca bandella da tirare. Poi, certo, si tratta di trovarne altre che consentano di farsi un quadro completo.

Ad ogni modo anche i temi che pone Adam per la discussione, sono un bel contributo a definire gli argomenti del Congresso.

Dieci documenti
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Messaggio Da einrix Ven 14 Giu 2013, 21:53

sempre a livello di brain storming, mi sono letto tutti e dieci quei documenti, e astraendo da chi ha detto questo o quello, da chi ha fatto o non ha fatto critiche ho messo in fila disordinata tutti i pensieri, i concetti rilevanti.
Il passo successivo, sarebbe quello di ordinarli in nuovi capitoli più significativi, tirando via i doppioni, ed alla fine si avrebbe una traccia della discussione che si sviluppa nel PD e che deve trovare una sua sistemazione in un Congresso. E se manca qualche cosa, come credo, va aggiunto, perché in quelle discussioni, spesso non si ha una visione con un respiro più esteso, anche se, di sicuro, si troveranno dei segnali deboli che possono portare a riprendere il filo del discorso.

Ecco il data base che ne è venuto fuori:
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
SPUNTI, IDEE
- aprire le porte del partito sia alle altre formazioni politiche progressiste che ai movimenti democratici, ma soprattutto alla cittadinanza,
- per un partito nuovo
- un dibattito vero sulla forma partito 
- ricambio generazionale 
- massima apertura “esterna” dei Circoli, strutture  considerate fondamentali, a simpatizzanti, associazioni e gruppi che vogliano interloquire  con il Partito alla ricerca di soluzioni utili per i diversi territori.
- sfiducia nelle istituzioni politiche da larga parte dei cittadini 
- ascoltare sistematicamente la voce della base
- definire meglio obiettivi e programmi politici
- “regole” 
- “obiettivi politici”
- programmi del Partito
- sulla divisione interna dei gruppi dirigenti in fondazioni, associazioni, correnti e linee di pensiero 
- Un partito che ha un gruppo dirigente nazionale la cui composizione non corrisponde all’orientamento della base degli iscritti e dei militanti (prevalentemente di sinistra) e che è paralizzato da veti incrociati che non gli permettono di assumere - e soprattutto di mantenere decisioni chiare.
- la “forbice” che segna la distanza sempre più ampia e divaricata fra la Dirigenza nazionale e locale e la  “base” degli iscritti e dei simpatizzanti. 
- “casi” di possibili “sperimentalismi democratici”
- per il rinnovamento del partito
- corretta pratica sociale
- una progressiva ed intensa attività di studio e di riflessione sui temi socio-economici prioritari (lavoro, ambiente, scuola, infrastrutture, ecc.), oltre che etici, che, attraverso l'approfondimento delle buone pratiche esistenti,
- strumenti idonei e raffinati all'interpretazione dei grandi mutamenti sociali e  ambientali in corso 
- e senza un partito non esiste un Governo
- l’assenza di un partito strutturato genera problemi
-  militanti appassionati da una parte, dall’altro vi è un corpo (dirigente?) morto, silente, che cura solo i propri interessi. 
- Il rischio che stiamo correndo è quello di subire una asfissia politica romana, autoreferenziale, corporativa, distaccata, priva di riferimenti forti;
- La natura della conoscenza disseminata negli attori; 
- Nel documento si parla ancora di “partito aperto” : in questi anni è stato visto come un fattore organizzativo. Ma l’apertura sta nella capacità di dialogo con le forze esterne che deve essere incentivata. 
- Divisione tra partito ed eletti: ciò genera una corruzione del sistema e un distacco tra gli eletti e la base; 
- Democrazia deliberativa e partecipativa: stiamo vivendo il secolo del protagonismo evidente nel territorio. Accanto a delusioni di chi ci crede, c’è il desiderio di riorganizzarsi. 
- Partecipazione legata al diritto di voto. 
- Mezzogiorno: “in ritardo di sviluppo”
- Città: dalla sicurezza personale, alla legalità, alla giustizia, all’istruzione, alla  qualità dell’aria e dell’acqua, al trasporto pubblico, alla cura di infanzia e anziani, alla rete digitale
- Aree interne: un deficit di attività produttiva privata, in primo luogo manifatturiera, ma anche agricola, commerciale e di servizi del welfare – diciamo “industriale”, a indicare non il settore ma il metodo di produzione organizzato e a forte contenuto innovativo, che può dare risposte alla necessità di aumento dell’occupazione
- chi è tesserato vuole partecipare e determinare anche la propria dirigenza
- IMPARZIALITÁ DEI VALORI, NON DEGLI INTERESSI. 
- Il Partito deve essere il soggetto in cui si discute, che faccia da ponte tra problemi e questione territoriale e locale con il governo nazionale. Deve affiancare gli amministratori locali che, spesso, sono soli (si pensi, ad esempio, al caso di Sibari). 
-  Il convincimento generale dell’uguaglianza (vedi Emanuele Ferragina) 
-  La mobilitazione cognitiva, ossia unire le conoscenze disperse nel territorio, siano esse sotto  forma di saperi o di buone pratiche. Partire dal monitoraggio di queste ultime nei territori,  attuando la conoscenza dei problemi, la promozione delle attività e la verifica dei risultati. 
- Ci si deve porre tre obiettivi principali: (Questi obiettivi sono raggiungibili solo attraverso lo studio)
-- Occupazione delle scuole; 
 -- Recupero del patrimonio artistico con conseguente impegno dei giovani nella cultura; 
-- Ambiente da un punto di vista di rifiuti e di energia nel senso del risparmio; 
-- Aree interne: agricoltura. 
- Impregno e impresa del PD nel mettere insieme anime diverse
- Un partito che proponga un nuovo modello di sviluppo, che proponga la cittadinanza e pari  opportunità; 
- un Partito che dia spazio realmente ai giovani. 
- dare risposte ai bisogni delle persone.
- è sbagliato associare la giovinezza al rinnovamento
- Bisogna appassionarsi e cambiare le cose, usare anche i sentimenti e riraccontare, vivendola, un’altra storia
- Non ci può essere un partito che non abbia una  visione, che non analizzi la fase storica, che non discuta di contenuti.
- a distinzione della figura  del segretario da quella del candidato premier
- dobbiamo costruire un modello che superi il minimalismo capitalista e l’appiattimento della  socialdemocrazia, usando la norma come indirizzo, come avvio e piegandola ai bisogni espressi dalle persone.
- L’organizzazione è ancora piramidale, le unità territoriali sono collegate solo con il centro, come 25 anni fa.
- “rappresentanza-leadership-partecipazione”
- ’importanza dello scambio di sapere e  di informazioni tra la base dell’organizzazione e i suoi vertici a tutti i livelli, sia politici che amministrativi 
- non rendere il PD una mera sommatoria di  gruppetti di potere
- una visione politica e di governo fatta di alleanze sociali intorno al rilancio della crescita e della modernità di tutto il sistema Paese
- Il PD ha risorse umane incredibili nei circoli e nelle assemblee elettive, 
- : i ceti sociali che il PD intende rappresentare, 
- ricostruire un rapporto forte con la vera  rappresentanza, 
- formare giovani dirigenti pronti ad assumere le redini del partito.
- Il ricambio, la ‘traversa’, è necessario, 
- i partiti servono ancora; 
- dobbiamo essere un partito che non ha paura di vincere e quindi di governare; 
- il PD deve ritornare a parlare con la società; 
- il Pd deve prendere coscienza che è nato con un vizio congenito, innanzitutto dell’illusione del cesarismo; 
- bisogna uscire dalla visione per cui PD e PDL concorrono sugli stessi elettori, offrendo le stesse ricette, e dando l’impressione 
di essere la stessa cosa; 
- dismettere l’impotenza con cui il PD si è mosso, avendo paura del conflitto e dell’incapacità dei gestire lo stesso; 
- il PD deve essere un partito radicale di sinistra per governare e portare il cambiamento
- idea del nuovo partito come "intellettuale collettivo" 
- e i portatori di sapere parziale sono anche portator di interessi parziali
- come strutturare la vita all'interno di un partito che sia più rappresentativo della società  ovvero più inclusivo per le donne, i migranti, e la classe che storicamente la sinistra ha rappresentato: quella operaia.
- “mobilitazione cognitiva”



I PROBLEMI
- la mancanza di lavoro
- il lavoro in nero
- violenza subita dalle donne in famiglia
- la parità di genere
- taglio di risorse per la cultura
- abusivismo edilizio 
- sovraffollamento delle città e delle coste 
- spopolamento nelle aree interne, agricole e di montagna
- la “solitudine” dei sindaci
- La scuola, la sanità non possono essere messi sul mercato, anche se è giusto accogliere le istanze di personalizzazione
- Il cambiamento non può prescindere da un ripensamento concettuale, sulla cui base organizzare un  partito con forme di partecipazione in grado di raccogliere le aspettative che adesso si riversano nel M5S
- il correntismo personale senza politica abbia condotto il PD alla disastrosa  prestazione sull’elezione del Presidente della Repubblica,
- la sinistra nel Paese ha ripetutamente fallito  nella sfida nel governo, e quasi sempre ha fallito nel ricevere la fiducia degli Italiani per governare
- Il PD non ha un sistema di selezione 
- Il PD non ha un sistema di formazione.
- il radicamento territoriale che ormai è totalmente inesistente, 
- l’assenza  assoluta di merito nella selezione dei gruppo dirigente, 
- nel PD non ci sono più conflitti politici, ma solo personali di storie che vanno avanti da trent’anni.
- il PD soffre due complessi, uno quello di bruciare troppo velocemente le leadership,
--  l’altro quello di impegnarsi troppo nella corsa alla guida del PD e troppo poco a vincere le elezioni.
- l’incapacità del PD a rappresentare gli esclusi 
- incapacità a tenere una linea politica chiara sull’economia, sul lavoro, sul welfare.
- il PD è un processo incompiuto di un partito fatto di primarie e apparato: questo combinato disposto è un mostro che crea apparato cooptato tramite primarie.
- è un’illusione pensare che mettere giovani alla guida senza cambiare l’organizzazione potrebbe risolvere i problemi del PD
- il dramma della povertà di Napoli e del Mezzogiorno.
- RIVENDICARE SPAZI DI DISCUSSIONE.
- negatività del cesarismo in politica
- il riformismo non può essere “trasmesso” dall’alto
- viga il principio di responsabilità, dove dirigenti e militanti si assumano responsabilità e compiano scelte da attuare, rifugendo la pratica di rimanere sempre nel vago per non scontentare nessuno.
- intercettare, capire e dare risposte al diffuso malessere
- il problema etico in politica e la continua alterazione delle regole del gioco
- necessario non tanto una nuova organizzazione partitica, quanto lo slancio dei cittadini che ocupano le istituzioni
- ricominciare a parlare di diritti, senza appiattirsi su posizioni altrui, come per il lavoro sposando, tout court, le tesi dei sindacati
- visione del ruolo dei funzionari di partito
- ricambio generazionale bisogna introdurre un limite ferreo
alle legislature a cui ciascun eletto a qualsiasi livello possa partecipare. 
- la necessità della formazione politica degli eletti e degli iscritti
- il partito è una priorità perchè è fondamentale governare con le istituzioni
- Serve quindi un partito che discuta delle piccole e grandi questioni, continuamente, e stia addosso sia al governo che al sindaco.
- Il partito deve poi essere fondato su convincimenti comuni stretti, io dico di sinistra
- Il partito deve poi garantire, con strumenti effettivi e cogenti, la disciplina ed onore dei propri eletti,
- La selezione dei propri eletti dovrà poi essere basata per merito e capacità, e di tanto bisognerà darne conto agli elettori ed alla base
- . I dirigenti, i quadri vanno certamente retribuiti, magari non al pari del settore privato, ma vanno assolutamente remunerati.
- il partito dovrebbe sanzionare con l'espulsione colui che abbia assunto un incarico in un ente pubblico senza procedure aperte e basate sul merito e sulla competenza.

LE OPPORTUNITA'
- una nuova politica urbanistica
- le potenzialità turistiche
- policentrismo urbano, 
- diversità naturale e culturale, 
- imprenditorialità diffusa”
- la città policentrica, cioè un idea di territorio non parcellizzato, ma pensato in maniera complessiva
- il SAC, cioè un sistema pionieristico per la fruizione e valorizzazione integrata del patrimonio culturale, ambientale e delle attività culturali, attraverso processi innovativi di sviluppo e attrattività terri-toriale
- le aree SIC, aree di interesse comunitario destinate alla conservazione della biodiversità.


CRITICHE
- incapacità del PD di dare risposte,
- “clientelismo”
- “ Guerre tra correnti che non esistono, ovvero cordate senza sensibilità” 
-  Corpo morto che si assicura il suo vantaggio 
-  Capibastone e portaborse. 
-  “Un partito dove predomina l’asfissia romana, la stratigrafia” 
- Il Partito deve essere una democrazia continua.
- Manca lo sguardo di insieme
- Il partito non può essere un cuscinetto tra la popolazione e coloro che decidono; anche la giusta  intuizione delle primarie, per esempio quelle per scegliere i sindaci, può rivelarsi un boomerang se poi il sindaco è lasciato da solo, senza alcun partito e le liste civiche si rivelano, in definitiva, una debolezza, rendendo il sindaco ancora più isolato e indebolito, impossibilitato a rispondere alle istanze del territorio che amministra.
- Le responsabilità della classe politica negli ultimi venti anni sono assai pesanti ed accompagnate da  un sostanziale rifiuto di cambiamento e rinnovamento.
- ; la socialdemocrazia  aveva come grandi obiettivi l’uguaglianza e lo sviluppo, intendendo per sviluppo la crescita 
associata all’inclusione sociale. L’eccessivo livellamento dei servizi, la mancanza di meritocrazia  hanno messo in crisi la socialdemocrazia, cui si è contrapposto il liberismo, il quale ha, a sua volta, offerto risposte errate
- Papa Francesco, ammonendo il clero, disse che il pastore deve profumare di pecora: il vero problema della politica, probabilmente, è rappresentato dai tanti pastori che si sono cosparsi di Channel n°5 dimenticando le pecore.
- un’organizzazione, assente sulla programmazione, senza un’idea del Salento, dominato da logiche localistiche comunali e schiavo degli equilibrismi.
- ricerca scientifica, svilita in Italia dai tagli, dalla fuga dei giovani e assediata dalla burocrazia.
- La politica è ormai ammorbata da un’infezione, che presto o tardi esploderà

DOMANDE
- “che cosa ne pensi della patrimoniale
- cosa ne pensi della riforma del lavoro della Fornero
- Siamo circondati da individualismo crescente? Può sciogliersi questo individualismo nel Partito? 
- Da dove si inizia? 
- Con quali forme si finanzia il nuovo Partito? 
- Quali tempi per il nuovo Partito? 
- Spazio da protagonisti: giovani e precari. Sfida grande da vivere all’interno del PD, un PD che vuole trovare la sua identità nella Costituzione. Sono sfide realizzabili? 
Interventi programmati Donatella Monteverdi (professoressa Università Magna Graecia Catanzaro): 
- le forze sociali sono state coinvolte? 
- A che serve il Partito? 
- Perché la Calabria è mal governata ( e lo è sempre stata, anche quando ci sono state persone di valore a governarla)? Perché si combinano due fattori: da un lato l'arcaicità industriale, dall’altro quella della classe dirigente. 
- “ Perché alcune nazioni  falliscono ed altre riescono?” 
- Perché le classi dirigenti decidono di mal governare? Perché la classe dirigente si preoccupa ed  è occupata a far crescere la propria fetta di torta, non a far crescere la torta
- e il Sud è IRRIFORMABILE?
- un Partito nuovo, oltre la socialdemocrazia, che sia rivoluzionario, basato su valori? Come si fa a svilupparlo?
- come si misura il PD con la globalizzazione? 
- Come ci si arriva al nuovo PD? 
-- Gli iscritti possono fare la differenza 
-- L’esterno: comunicazione e collaborazione con le associazioni 
-- Classe dirigente. Modello Pasoc? 
-- Liquidazione totale del partito. 
- Esiste una specialità del Sud e quindi una specialità della Calabria?
- tre culture quella cattolico-riformista, quella comunista e quella socialista possono convivere nel PD o sarebbe meglio che si separassero per poter marciare unite?
- come risolvere il problema del numero eccessivo di correnti nel partito
- come reagire alla mancanza di consapevolezza tra i cittadini e specie nei grillini del
volore dell’unitarietà dello stato italiano
- se è possibile applicare ancora la teoria keynesiana in un mondo attanagliato dalla crisi.
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Messaggio Da CiRom Sab 15 Giu 2013, 05:55

Vanni Sandro ha scritto:Trovo questa proposta intrigante, perchè metterebbe ciascuno di noi sullo stesso piano, senza "etichette" e pregiudizi.
Difficilmente sarà accettata da alcuni forumisti, perchè li priverebbe del gusto della provocazione e li costringerebbe a mettersi in gioco.


(Da un paio di giorni mi risulta impossibile scrivere nello spazio sottostante alla citazione, e sono costretto a farlo all'interno del box.)

Non mi ero accorto che stessimo su piani diversi.
E non mi ero accorto nemmeno che ci fossero provocazioni, etichette e pregiudizi.

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Messaggio Da CiRom Sab 15 Giu 2013, 06:00

einrix ha scritto:sempre a livello di brain storming, mi sono letto tutti e dieci quei documenti, e astraendo da chi ha detto questo o quello, da chi ha fatto o non ha fatto critiche ho messo in fila disordinata tutti i pensieri, i concetti rilevanti.
Il passo successivo, sarebbe quello di ordinarli in nuovi capitoli più significativi, tirando via i doppioni, ed alla fine si avrebbe una traccia della discussione che si sviluppa nel PD e che deve trovare una sua sistemazione in un Congresso. E se manca qualche cosa, come credo, va aggiunto, perché in quelle discussioni, spesso non si ha una visione con un respiro più esteso, anche se, di sicuro, si troveranno dei segnali deboli che possono portare a riprendere il filo del discorso.

Ecco il data base che ne è venuto fuori:
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
SPUNTI, IDEE
- aprire le porte del partito sia alle altre formazioni politiche progressiste che ai movimenti democratici, ma soprattutto alla cittadinanza,
- per un partito nuovo
- un dibattito vero sulla forma partito 
- ricambio generazionale 
- massima apertura “esterna” dei Circoli, strutture  considerate fondamentali, a simpatizzanti, associazioni e gruppi che vogliano interloquire  con il Partito alla ricerca di soluzioni utili per i diversi territori.
- sfiducia nelle istituzioni politiche da larga parte dei cittadini 
- ascoltare sistematicamente la voce della base
- definire meglio obiettivi e programmi politici
- “regole” 
- “obiettivi politici”
- programmi del Partito
- sulla divisione interna dei gruppi dirigenti in fondazioni, associazioni, correnti e linee di pensiero 
- Un partito che ha un gruppo dirigente nazionale la cui composizione non corrisponde all’orientamento della base degli iscritti e dei militanti (prevalentemente di sinistra) e che è paralizzato da veti incrociati che non gli permettono di assumere - e soprattutto di mantenere decisioni chiare.
- la “forbice” che segna la distanza sempre più ampia e divaricata fra la Dirigenza nazionale e locale e la  “base” degli iscritti e dei simpatizzanti. 
- “casi” di possibili “sperimentalismi democratici”
- per il rinnovamento del partito
- corretta pratica sociale
- una progressiva ed intensa attività di studio e di riflessione sui temi socio-economici prioritari (lavoro, ambiente, scuola, infrastrutture, ecc.), oltre che etici, che, attraverso l'approfondimento delle buone pratiche esistenti,
- strumenti idonei e raffinati all'interpretazione dei grandi mutamenti sociali e  ambientali in corso 
- e senza un partito non esiste un Governo
- l’assenza di un partito strutturato genera problemi
-  militanti appassionati da una parte, dall’altro vi è un corpo (dirigente?) morto, silente, che cura solo i propri interessi. 
- Il rischio che stiamo correndo è quello di subire una asfissia politica romana, autoreferenziale, corporativa, distaccata, priva di riferimenti forti;
- La natura della conoscenza disseminata negli attori; 
- Nel documento si parla ancora di “partito aperto” : in questi anni è stato visto come un fattore organizzativo. Ma l’apertura sta nella capacità di dialogo con le forze esterne che deve essere incentivata. 
- Divisione tra partito ed eletti: ciò genera una corruzione del sistema e un distacco tra gli eletti e la base; 
- Democrazia deliberativa e partecipativa: stiamo vivendo il secolo del protagonismo evidente nel territorio. Accanto a delusioni di chi ci crede, c’è il desiderio di riorganizzarsi. 
- Partecipazione legata al diritto di voto. 
- Mezzogiorno: “in ritardo di sviluppo”
- Città: dalla sicurezza personale, alla legalità, alla giustizia, all’istruzione, alla  qualità dell’aria e dell’acqua, al trasporto pubblico, alla cura di infanzia e anziani, alla rete digitale
- Aree interne: un deficit di attività produttiva privata, in primo luogo manifatturiera, ma anche agricola, commerciale e di servizi del welfare – diciamo “industriale”, a indicare non il settore ma il metodo di produzione organizzato e a forte contenuto innovativo, che può dare risposte alla necessità di aumento dell’occupazione
- chi è tesserato vuole partecipare e determinare anche la propria dirigenza
- IMPARZIALITÁ DEI VALORI, NON DEGLI INTERESSI. 
- Il Partito deve essere il soggetto in cui si discute, che faccia da ponte tra problemi e questione territoriale e locale con il governo nazionale. Deve affiancare gli amministratori locali che, spesso, sono soli (si pensi, ad esempio, al caso di Sibari). 
-  Il convincimento generale dell’uguaglianza (vedi Emanuele Ferragina) 
-  La mobilitazione cognitiva, ossia unire le conoscenze disperse nel territorio, siano esse sotto  forma di saperi o di buone pratiche. Partire dal monitoraggio di queste ultime nei territori,  attuando la conoscenza dei problemi, la promozione delle attività e la verifica dei risultati. 
- Ci si deve porre tre obiettivi principali: (Questi obiettivi sono raggiungibili solo attraverso lo studio)
-- Occupazione delle scuole; 
 -- Recupero del patrimonio artistico con conseguente impegno dei giovani nella cultura; 
-- Ambiente da un punto di vista di rifiuti e di energia nel senso del risparmio; 
-- Aree interne: agricoltura. 
- Impregno e impresa del PD nel mettere insieme anime diverse
- Un partito che proponga un nuovo modello di sviluppo, che proponga la cittadinanza e pari  opportunità; 
- un Partito che dia spazio realmente ai giovani. 
- dare risposte ai bisogni delle persone.
- è sbagliato associare la giovinezza al rinnovamento
- Bisogna appassionarsi e cambiare le cose, usare anche i sentimenti e riraccontare, vivendola, un’altra storia
- Non ci può essere un partito che non abbia una  visione, che non analizzi la fase storica, che non discuta di contenuti.
- a distinzione della figura  del segretario da quella del candidato premier
- dobbiamo costruire un modello che superi il minimalismo capitalista e l’appiattimento della  socialdemocrazia, usando la norma come indirizzo, come avvio e piegandola ai bisogni espressi dalle persone.
- L’organizzazione è ancora piramidale, le unità territoriali sono collegate solo con il centro, come 25 anni fa.
- “rappresentanza-leadership-partecipazione”
- ’importanza dello scambio di sapere e  di informazioni tra la base dell’organizzazione e i suoi vertici a tutti i livelli, sia politici che amministrativi 
- non rendere il PD una mera sommatoria di  gruppetti di potere
- una visione politica e di governo fatta di alleanze sociali intorno al rilancio della crescita e della modernità di tutto il sistema Paese
- Il PD ha risorse umane incredibili nei circoli e nelle assemblee elettive, 
- : i ceti sociali che il PD intende rappresentare, 
- ricostruire un rapporto forte con la vera  rappresentanza, 
- formare giovani dirigenti pronti ad assumere le redini del partito.
- Il ricambio, la ‘traversa’, è necessario, 
- i partiti servono ancora; 
- dobbiamo essere un partito che non ha paura di vincere e quindi di governare; 
- il PD deve ritornare a parlare con la società; 
- il Pd deve prendere coscienza che è nato con un vizio congenito, innanzitutto dell’illusione del cesarismo; 
- bisogna uscire dalla visione per cui PD e PDL concorrono sugli stessi elettori, offrendo le stesse ricette, e dando l’impressione 
di essere la stessa cosa; 
- dismettere l’impotenza con cui il PD si è mosso, avendo paura del conflitto e dell’incapacità dei gestire lo stesso; 
- il PD deve essere un partito radicale di sinistra per governare e portare il cambiamento
- idea del nuovo partito come "intellettuale collettivo" 
- e i portatori di sapere parziale sono anche portator di interessi parziali
- come strutturare la vita all'interno di un partito che sia più rappresentativo della società  ovvero più inclusivo per le donne, i migranti, e la classe che storicamente la sinistra ha rappresentato: quella operaia.
- “mobilitazione cognitiva”



I PROBLEMI
- la mancanza di lavoro
- il lavoro in nero
- violenza subita dalle donne in famiglia
- la parità di genere
- taglio di risorse per la cultura
- abusivismo edilizio 
- sovraffollamento delle città e delle coste 
- spopolamento nelle aree interne, agricole e di montagna
- la “solitudine” dei sindaci
- La scuola, la sanità non possono essere messi sul mercato, anche se è giusto accogliere le istanze di personalizzazione
- Il cambiamento non può prescindere da un ripensamento concettuale, sulla cui base organizzare un  partito con forme di partecipazione in grado di raccogliere le aspettative che adesso si riversano nel M5S
- il correntismo personale senza politica abbia condotto il PD alla disastrosa  prestazione sull’elezione del Presidente della Repubblica,
- la sinistra nel Paese ha ripetutamente fallito  nella sfida nel governo, e quasi sempre ha fallito nel ricevere la fiducia degli Italiani per governare
- Il PD non ha un sistema di selezione 
- Il PD non ha un sistema di formazione.
- il radicamento territoriale che ormai è totalmente inesistente, 
- l’assenza  assoluta di merito nella selezione dei gruppo dirigente, 
- nel PD non ci sono più conflitti politici, ma solo personali di storie che vanno avanti da trent’anni.
- il PD soffre due complessi, uno quello di bruciare troppo velocemente le leadership,
--  l’altro quello di impegnarsi troppo nella corsa alla guida del PD e troppo poco a vincere le elezioni.
- l’incapacità del PD a rappresentare gli esclusi 
- incapacità a tenere una linea politica chiara sull’economia, sul lavoro, sul welfare.
- il PD è un processo incompiuto di un partito fatto di primarie e apparato: questo combinato disposto è un mostro che crea apparato cooptato tramite primarie.
- è un’illusione pensare che mettere giovani alla guida senza cambiare l’organizzazione potrebbe risolvere i problemi del PD
- il dramma della povertà di Napoli e del Mezzogiorno.
- RIVENDICARE SPAZI DI DISCUSSIONE.
- negatività del cesarismo in politica
- il riformismo non può essere “trasmesso” dall’alto
- viga il principio di responsabilità, dove dirigenti e militanti si assumano responsabilità e compiano scelte da attuare, rifugendo la pratica di rimanere sempre nel vago per non scontentare nessuno.
- intercettare, capire e dare risposte al diffuso malessere
- il problema etico in politica e la continua alterazione delle regole del gioco
- necessario non tanto una nuova organizzazione partitica, quanto lo slancio dei cittadini che ocupano le istituzioni
- ricominciare a parlare di diritti, senza appiattirsi su posizioni altrui, come per il lavoro sposando, tout court, le tesi dei sindacati
- visione del ruolo dei funzionari di partito
- ricambio generazionale bisogna introdurre un limite ferreo
alle legislature a cui ciascun eletto a qualsiasi livello possa partecipare. 
- la necessità della formazione politica degli eletti e degli iscritti
- il partito è una priorità perchè è fondamentale governare con le istituzioni
- Serve quindi un partito che discuta delle piccole e grandi questioni, continuamente, e stia addosso sia al governo che al sindaco.
- Il partito deve poi essere fondato su convincimenti comuni stretti, io dico di sinistra
- Il partito deve poi garantire, con strumenti effettivi e cogenti, la disciplina ed onore dei propri eletti,
- La selezione dei propri eletti dovrà poi essere basata per merito e capacità, e di tanto bisognerà darne conto agli elettori ed alla base
- . I dirigenti, i quadri vanno certamente retribuiti, magari non al pari del settore privato, ma vanno assolutamente remunerati.
- il partito dovrebbe sanzionare con l'espulsione colui che abbia assunto un incarico in un ente pubblico senza procedure aperte e basate sul merito e sulla competenza.

LE OPPORTUNITA'
- una nuova politica urbanistica
- le potenzialità turistiche
- policentrismo urbano, 
- diversità naturale e culturale, 
- imprenditorialità diffusa”
- la città policentrica, cioè un idea di territorio non parcellizzato, ma pensato in maniera complessiva
- il SAC, cioè un sistema pionieristico per la fruizione e valorizzazione integrata del patrimonio culturale, ambientale e delle attività culturali, attraverso processi innovativi di sviluppo e attrattività terri-toriale
- le aree SIC, aree di interesse comunitario destinate alla conservazione della biodiversità.


CRITICHE
- incapacità del PD di dare risposte,
- “clientelismo”
- “ Guerre tra correnti che non esistono, ovvero cordate senza sensibilità” 
-  Corpo morto che si assicura il suo vantaggio 
-  Capibastone e portaborse. 
-  “Un partito dove predomina l’asfissia romana, la stratigrafia” 
- Il Partito deve essere una democrazia continua.
- Manca lo sguardo di insieme
- Il partito non può essere un cuscinetto tra la popolazione e coloro che decidono; anche la giusta  intuizione delle primarie, per esempio quelle per scegliere i sindaci, può rivelarsi un boomerang se poi il sindaco è lasciato da solo, senza alcun partito e le liste civiche si rivelano, in definitiva, una debolezza, rendendo il sindaco ancora più isolato e indebolito, impossibilitato a rispondere alle istanze del territorio che amministra.
- Le responsabilità della classe politica negli ultimi venti anni sono assai pesanti ed accompagnate da  un sostanziale rifiuto di cambiamento e rinnovamento.
- ; la socialdemocrazia  aveva come grandi obiettivi l’uguaglianza e lo sviluppo, intendendo per sviluppo la crescita 
associata all’inclusione sociale. L’eccessivo livellamento dei servizi, la mancanza di meritocrazia  hanno messo in crisi la socialdemocrazia, cui si è contrapposto il liberismo, il quale ha, a sua volta, offerto risposte errate
- Papa Francesco, ammonendo il clero, disse che il pastore deve profumare di pecora: il vero problema della politica, probabilmente, è rappresentato dai tanti pastori che si sono cosparsi di Channel n°5 dimenticando le pecore.
- un’organizzazione, assente sulla programmazione, senza un’idea del Salento, dominato da logiche localistiche comunali e schiavo degli equilibrismi.
- ricerca scientifica, svilita in Italia dai tagli, dalla fuga dei giovani e assediata dalla burocrazia.
- La politica è ormai ammorbata da un’infezione, che presto o tardi esploderà

DOMANDE
- “che cosa ne pensi della patrimoniale
- cosa ne pensi della riforma del lavoro della Fornero
- Siamo circondati da individualismo crescente? Può sciogliersi questo individualismo nel Partito? 
- Da dove si inizia? 
- Con quali forme si finanzia il nuovo Partito? 
- Quali tempi per il nuovo Partito? 
- Spazio da protagonisti: giovani e precari. Sfida grande da vivere all’interno del PD, un PD che vuole trovare la sua identità nella Costituzione. Sono sfide realizzabili? 
Interventi programmati Donatella Monteverdi (professoressa Università Magna Graecia Catanzaro): 
- le forze sociali sono state coinvolte? 
- A che serve il Partito? 
- Perché la Calabria è mal governata ( e lo è sempre stata, anche quando ci sono state persone di valore a governarla)? Perché si combinano due fattori: da un lato l'arcaicità industriale, dall’altro quella della classe dirigente. 
- “ Perché alcune nazioni  falliscono ed altre riescono?” 
- Perché le classi dirigenti decidono di mal governare? Perché la classe dirigente si preoccupa ed  è occupata a far crescere la propria fetta di torta, non a far crescere la torta
- e il Sud è IRRIFORMABILE?
- un Partito nuovo, oltre la socialdemocrazia, che sia rivoluzionario, basato su valori? Come si fa a svilupparlo?
- come si misura il PD con la globalizzazione? 
- Come ci si arriva al nuovo PD? 
-- Gli iscritti possono fare la differenza 
-- L’esterno: comunicazione e collaborazione con le associazioni 
-- Classe dirigente. Modello Pasoc? 
-- Liquidazione totale del partito. 
- Esiste una specialità del Sud e quindi una specialità della Calabria?
- tre culture quella cattolico-riformista, quella comunista e quella socialista possono convivere nel PD o sarebbe meglio che si separassero per poter marciare unite?
- come risolvere il problema del numero eccessivo di correnti nel partito
- come reagire alla mancanza di consapevolezza tra i cittadini e specie nei grillini del
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Einrix, dimmi la verità: stai facendo lo spiritoso.
Se è così, ti faccio un applauso, perché la parodia è carina, e oltre tutto la fatica di scrivere tutta 'sta roba merita di per sé un riconoscimento.

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Messaggio Da einrix Sab 15 Giu 2013, 07:37

rispondendo a raskol che commenta:"Einrix, dimmi la verità: stai facendo lo spiritoso. Se è così, ti faccio un applauso, perché la parodia è carina, e oltre tutto la fatica di scrivere tutta 'sta roba merita di per sé un riconoscimento."

Si, se vuoi faccio lo spiritoso, ma ci sono anche altre possibilità, sempre che tu sia interessato. Si possono costruire mappe di memoria intorno a quelle semplici frasi che racchiudono concetti, e da quelle mappe di memoria ne viene fuori una frazione non irrilevante del "cervello del PD", dato che si tratta di una discussione interna, quasi di una introspezione. Insomma, si può cazzeggiare, ma nessuno vieta di lavorare. Dipende solo dalla testa, dalla voglia, dalle aspirazioni e dalla capacità di ogni individuo. 

Ma le possibilità sono infinite, anche dal punto di vista delle connessioni con un "cervello" più grande che è il Web. Ad esempio, se cerco: "Liquidazione totale del partito", tra tante cose inutili trovo: una Domanda e Risposta del PD, che aggiunge concettualità e riflessione, anche se non c'è un nesso tra i due concetti.
Pensa alle nostre infinite discussioni, non sono forse qualche cosa di simile? L'abilità è fare delle scelte e nell'andare a sintesi.
In questo caso ho solo scelto di mostrare un metodo analitico poco convenzionale che mi sono scoperto una trentina d'anni fa e che se adesso cerchi mappe di memoria, ritrovi anche - in varie forme - nella comunicazione informale della rete.

Vado a fare spesa.
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Messaggio Da Adam Sab 15 Giu 2013, 07:42

L'applauso lo faccio io a te, per aver avuto lo stoico coraggio di aver letto tutto .
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Messaggio Da CiRom Sab 15 Giu 2013, 08:16

Adam ha scritto:L'applauso lo faccio io a te, per aver avuto lo stoico coraggio di aver letto tutto .

Non me lo merito: ho solo avuto un crampo al dito, tenuto sul tasto sinistro del mouse nello scorrimento.
Ho letto a campione.
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Messaggio Da einrix Sab 15 Giu 2013, 09:33

Caro Adam, a Bergamo dicono:

"Tàcé có, tàte cràpe; tàcé cüi, al döpe i ciàpe. che significa: Tante teste, idee diverse; tanti culi, chiappe diverse"

Ma c'è anche la variante
"Tace cò tace crape, tace cui dope ciape"

che, sempre alla ricerca del senso e della rima, significa: Tante teste tanti crani, tanti culi doppie chiappe.
(le differenze ortografiche e grammaticali derivano da differente traslitterazione e traduzione della lingua)


Anche questa è democrazia!
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Messaggio Da einrix Sab 15 Giu 2013, 10:18

ma sempre per mostrare come può essere sviluppato un qualsiasi processo d'analisi, vediamo come si possono elaborare le prime righe di quella lunga filastrocca 

- aprire le porte del partito sia alle altre formazioni politiche progressiste che ai movimenti democratici, ma soprattutto alla cittadinanza,
- per un partito nuovo
- un dibattito vero sulla forma partito 
- ricambio generazionale 
- massima apertura “esterna” dei Circoli, strutture  considerate fondamentali, a simpatizzanti, associazioni e gruppi che vogliano interloquire  con il Partito alla ricerca di soluzioni utili per i diversi territori.

- sfiducia nelle istituzioni politiche da larga parte dei cittadini .

In una mappa mentale può venire fuori una cosa del genere:
Il PD a congresso - Pagina 2 Un_ese10


Che, nel corso della elaborazione degli altri dati può espandersi e modificarsi secondo qualche principio razionale che dipende dall'autore.

Adesso vado a preparare il pranzo, a base di pesce.
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Messaggio Da Ospite Sab 15 Giu 2013, 15:31

Non so se i più recenti interventi di einrix siano scherzosi o seri e non intendo scervellarmi sul problema.
Ribadisco che questa discussione vorrebbe consentire ad iscritti o non al pd di esprimere le loro idee su quel partito in vista del suo prossimo congresso. Quindi:
- NON è un blog dedicato al congresso del PD 
- NON è il luogo di discussione di militanti PD per partecipare all'iter congressuale
- NON pretende di esaminare tutti i documenti prodotti e producibili nel corso dell'iter congressuale
- NON richiede nemmeno la definizione di un odg omnicomprensivo
- NON prevede partecipazione obbligatoria di nessuno
semplicemente vuole consentire agli interessati di scambiarsi le idee, nè più nè meno come qualsiasi altro 3d.

La partecipazione di chi in quel partito si riconosce o milita è più che gradita, purchè non si risolva in forme più o meno volute di trollaggio, perchè spiacerebbe constatare che essi oltre, come sono liberissimi di fare, a non volere o sapere dialogare con chi di quel partito è critico vogliano anche impedir loro di parlarsi.
grazie

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Messaggio Da einrix Sab 15 Giu 2013, 15:55

Caro Bessarione, credo che tu abbia messo la parola trollaggio di troppo, se il riferimento, come è evidente è a me. Quello è il lavoro che sto facendo per mio conto, allo scopo di fare analisi concettuali intorno al dibattito sul congresso. Cosa che continuerò a fare per conto mio ed in privato, e che di sicuro mi permetterà di comprendere cose che altrimenti sfuggirebbero in mezzo a tanta informazione.
Per il resto della discussione, buon lavoro.
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Messaggio Da Ospite Sab 15 Giu 2013, 16:28

einrix ha scritto:Caro Bessarione, credo che tu abbia messo la parola trollaggio di troppo, se il riferimento, come è evidente è a me. Quello è il lavoro che sto facendo per mio conto, allo scopo di fare analisi concettuali intorno al dibattito sul congresso. Cosa che continuerò a fare per conto mio ed in privato, e che di sicuro mi permetterà di comprendere cose che altrimenti sfuggirebbero in mezzo a tanta informazione.
Per il resto della discussione, buon lavoro.
Se avrai voglia di rileggere quel che ho scritto e tieni presente i precedenti post, vedrai che non mi riferivo solo a te.

Il termine trollaggio era preceduto da "forme più o meno volute di" a significare che facevo salva la buona fede di precedenti interventi, anche di metodo, con contenuto eccedente quello di una normale e semplice discussione (evidenzio il concetto già prima espresso). 
 
Per quanto ti riguarda, i tuoi ultimi post mi sembrano paragonabili esemplificativamente a quelli che, in una discussione sull'opportunità o meno del nucleare, uno scienziato atomico facesse non per esporre ragionamenti a livello dei miseri mortali, ma producendo un  interminabile elenco di questioni da risolvere, con equazioni matematiche a sei incognite; che non agevolerebbero, certo, il prosieguo della discussione.

Buon lavoro anche a te.

Io adesso mi dedico al corteggiamento a una signora molto affascinante, a base di rose e champagne.

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Messaggio Da einrix Sab 15 Giu 2013, 18:15

l'ho premesso che si trattava
1) di brain storming
2) che volendo, si sarebbe potuto sintetizzare
3) che il titolo della discussione è pur sempre "Il PD al congresso"
4) che si può fare un lavoro analitico sulle fonti disponibili
5) che non tutti i forum possono essere l'ambiente adatto.

Come è andata con la signora affascinante?

Il pranzo con mia moglie, il figlio e la nuora, è andato benissimo, in giardino, all'aperto, ed è terminato con la "torta delizia", la preferita da mia moglie, ed un buon prosecco.
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Messaggio Da Vanni Sandro Sab 15 Giu 2013, 18:47

einrix ha scritto:Caro Bessarione, credo che tu abbia messo la parola trollaggio di troppo, se il riferimento, come è evidente è a me. Quello è il lavoro che sto facendo per mio conto, allo scopo di fare analisi concettuali intorno al dibattito sul congresso. Cosa che continuerò a fare per conto mio ed in privato, e che di sicuro mi permetterà di comprendere cose che altrimenti sfuggirebbero in mezzo a tanta informazione.
Per il resto della discussione, buon lavoro.
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Caro Einrix, questo congresso non sarà una passeggiata.
Io, prima di pronunciarmi, aspettererò la pubblicazione dei documenti congressuali ufficiali.
Credo che il rischio più grande che corra il partito sia quello delle divisioni sui nomi,anzichè sui contenuti.  Un rischio che va assolutamente scongiurato.
Siamo l'unico partito italiano non padronale e dobbiamo evitare le spinte che vengono da più parti, e che vanno in quella direzione.

Credo che un congressoi vero, fatto sui contenuti, sarà impedito da Renzi. 

Io ho sempre sostenuto, fin dalla costituzione del PR, che la figura del segretario nazionale deve essere incompatibile con quella del Premier, per la stessa ragione per cui un segretario comunale non pò fare contemporanmeamente il sindaco.   Sono ruoli decisamente diversi.   Il segretario rappresenta una parte di cittadini, un Sindaco o un Presidente del Consiglio li devono rappresentare tutti.  Un segretario ha funzioni di indirizzo e di controllo e non deve avere le mani in pasta con la gestione della cosa pubblica.

Se questa norma verrà introdotta nello statuto, Renzi griderà allo scandalo dicendo che è una modifica contro di lui. (fino a ieri non era interessato alla carica di segretario).

Le ultime primarie sono state stravolte nel loro significato autentico perchè Renzi ha fatto su che venissero aperte a tutti, anche ad elettori di destra
E' chiaro che quel meccanismo deve essere rivisto, ma soprattutto è chiaro che non può essere utilizzato per l'elezione del segretario.
Il segretario deve essere eletto dagli iscritti.  Questo secondo me, naturalmente.  Ma credo sia anche una questione di buon senso.

Se questa dovesse essere la scelta dell'assemblea, Renzi griderà nuovamente allo scandalo, e dirà che è una norma controdi lui.

Renzi è una mina vagante che divide anzichè unire.  Per questo non sarà mai un buon dirigente di partito.   Il fatto che piaccia trasversalmente a Marchionne, Berlusconi, Veltroni, D'Alema, Civati, Vendola, Giovani Turchi, ecc... dimostra che non è la rappresentanza di un'area culturale interna, ma di una lobby di potere.

Bersani ha ben descritto i rischi che si corrono.  Un uomo solo al comando non è certo l'obiettivo per cui ho lavorato fino ad oggi.

Barca, che non si candiderà alla segreteria, sta girando l'Italia per proporre la sua idea di partito e le sua proposta politica.
Lo stesso stanno facendo Cuperlo e lo stesso Bersani, proponendo le loro idee.

Renzi si guarda bene dal dire cosa vuole.  Si limita alle battute brillanti, ma prive di contenuto politico.
Tra l'altro rischiamo di fare il congresso in piena campagna elettorale.   La calma del cdx è sospetta.  Se la prossima settimana saranno confermate le condanne al loro capo, faranno saltare il tavolo.   Credo che si avvererà la scena finale de Il Caimano, di Moretti.

Bene ha fatto Bersani a ricordare che, anche se il governo dovesse cadere, non è detto che in Parlamento ci sia una maggioranza diversa, con un occhio rivolto a quanto sta accadendo nel M5S.  
Ma questo ha fatto incazzare Renzi che vede allontanarsi nuovamente il suo turno.  Anche questo anteporre le sue ambizioni agli interessi del Paese e, in seconda istanza, del partito al quale è iscritto, la dice lunga sulla sua pericolosità.






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Messaggio Da einrix Sab 15 Giu 2013, 19:38

Vanni, sostengo alcuni  principi
1. il segretario deve interessarsi del partito, e solo del partito
2. l'elezione del segretario spetta agli iscritti
3. per l'elezione a candidato premier della coalizione, sceglie il partito la modalità per definire chi è il proprio candidato (primarie aperte, chiuse, grandi elettori del partito)(può essere pure il segretario in carica, che allora decade e viene sostituito), e non si fa come questa volta che se ne mandano tre del PD a competere con SEL e qualche altro partito. Pur se è scontato che vinceva comunque uno del PD, non mi pare serio.
4. le primarie di coalizione per i candidati alle elezioni. Per quelle è bene che vi partecipino gli elettori della coalizione, non solo gli iscritti

Credo che con le primarie di partito e di coalizione si sia andati troppo in libera uscita, senza portare a casa i risultati sperati e creando proprio quell'effetto uomo solo al comando, che è quello che vorrei evitare anche io. Basta ricordare i casi di Napoli e Palermo, per rendersi conto di dove si possa andare a finire.

Su Barca mi sembra che ci sia troppa aspettativa. Di sicuro col tempo e le frequentazioni dei circoli, migliorerà, come del resto è migliorato Bersani negli anni della sua segreteria, ma questo andare in giro per il paese, sta già snaturando il Partito radicato sul territorio. Tu lavori sul tuo territorio e competi con quelli che lavorano negli altri territori. Cosa vai a fare in giro? Lavoro? Organizzazione? O promuovi solo te stesso, per essere pronto a prendere voti ad eventuali primarie. Ma così si umiliano proprio le strutture dei territori che devono avere la loro rappresentanza nella sala di comando romana del partito ed è li che si devono definire i ruoli delle persone che devono competere per la segreteria nazionale o per la presidenza del Consiglio.
Il partito federativo regionale, a sua volta deve avere la sua organizzazione e deve fare il suo lavoro politico guardando alla sua regione.

Questo, per sommi capi.

Di Renzi dico solo che non mi piace, mi sembra tutto fumo e niente arrosto. Dicono che buca lo schermo, e poi? Ci vuole ben altro per governare un paese, e non mi sembra neppure una persona molto preparata.
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Messaggio Da CiRom Dom 16 Giu 2013, 01:08

Bessarione13 ha scritto:
Io adesso mi dedico al corteggiamento a una signora molto affascinante, a base di rose e champagne.

Innanzi tutto, mi sembra indelicato e lesivo di una dozzina di regole del buon vivere l'accenno che fai alle tue erezioni - mascherate dal solito eufemismo tardo-romantico, quando definisci "affascinante" quella che vorresti chiamare "arrapante".
Un istinto sopraffattore, il tuo, che viene confermato dalla introduzione di un vegetale notoriamente dotato di spine, che provocano infezioni e gonfiori, se maneggiate con incuria: una condizione, quest'ultima, facilmente posta in essere dall'assunzione di prodotti alcolici, qual è appunto lo champagne. Chiunque, in quelle spine, ci può vedere una reminiscenza del gatto a nove code col quale si piegava la resistenza delle schiave indocili e impudiche.
Tutto il tuo comportamento tradisce una tua inclinazione alla violenza, oltre che un atteggiamnto mentale di condiscendenza paternalistica, che prevede la sottomissione di una femmina alle tue voglie, in cambio di doni che si possono equiparare alle perline e agli specchietti con i quali i colonialisti compravano la fedeltà del buon selvaggio.
E comunque, informati bene da dove viene la badante slava del colonnello del piano di sopra, che hai l'intenzione di circuire: se è russa o serba, potrebbe trovare simpatico  buttarsi dietro le spalle la coppa di cristallo, dopo aver bevuto. E come lo spieghi a tua moglie, quando, al ritorno dal viaggio, fa la conta nella vetrinetta, o peggio ancora si taglia un alluce con una scheggia rimsata sul tappeto?
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Messaggio Da CiRom Dom 16 Giu 2013, 23:21

Riporto qui alcuni stralci dello scritto d'un amico (Sergio Molinari) risalenti al 2001, in una fase pre-congressuale. Credo interessanti.
-------


"La mia profonda preoccupazione nasce dal fatto di accorgermi che
l'opposizione "nel Paese" a questo regime si va allontanando
dall'opposizione che e' al Parlamento. Varie correnti di pensiero dei
giovani e meno giovani non trovano piu' espressione nel Parlamento
Italiano se non nel tentativo paradossale di Bertinotti di stendere la sua
stretta coperta su tutto cio'.

...
La nostra democrazia, mai stata forte, e' oggi in serio pericolo. Si
accetta come normale un regime che delegittima alla base tutte le idee e
le azioni che dissentono dal suo operato e sistema di pensiero.

...

Sinceramente, non so piu' quale societa' rappresentino oggi i partiti
che hanno costituito l'ULivo nel 1996. Il 50% degli Italiani e' contro la
guerra ma non e' rappresentato in Parlamento. In Germania, in cui si
trovano persone che hanno ancora un midollo, parte della "maggioranza"
oltre l'opposizione vuole votare "contro" la guerra a rischio di far
cadere il "Governo". Da noi Rutelli e Fassino vanno a supportare le truppe che
partono per una guerra assolutamente non necessaria a cui ci ha
obbligati il Governo quando il popolo dell'opposizione manifesta "contro" la
guerra.

...

Ma quali le cause. Primariamente la crisi di identita' del PCI-PDS-DS. E
molti da questo Congresso vogliono far uscire ancora un partito nuovo.
Con il trasformismo pensano di tamponare le continue sconfitte e non si
accorgono che e' il trasformismo la causa delle continue sconfitte.

...

Il 2° capitolo e' il riformismo di cui ci riempiamo la bocca. Due grandi
riforme mi ricordo a memoria: la sanita' e la scuola e l'Universita'.
Ricordo i due ministri Bindi e Berlinguer. Ricordo che essi sono stati
le due prime vittime del riformismo del centro-sinistra alla prima
sconfitta elettorale.


La prova del riformismo dell'Ulivo sta nella defenestrazione dei
rispettivi ministri e nella negazione delle due sole grandi riforme al primo
stormir di fronde delle infinite lobbies italiane ... "
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