La pittura oggi
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La pittura oggi
Lunedì sera sono stato nella Biblioteca quasi sotto casa, dove si è tenuto un incontro per un ciclo di quattro lezioni, sulla pittura oggi. La prima lezione ha riguardato l'astrazione pura e ambigua , e nell'ascoltare la giovane relatrice, Emma Ciceri, mi sono venute in mente innumerevoli cose sulla lettura dei quadri. Così, oggi, tornato a casa, mi sono dato da fare sia riflettendo sui fondamenti pseudoculturali della pittura, che provando a mettere in pratica qualche concetto che già da tempo mi frulla nella testa.
La riflessione, sotto forma di "prove di prefazione" per un libro mai scritto sono queste:
Prefazioni ad un libro su "Come leggere un dipinto"
Prima prefazione
Come leggere qualsiasi altra cosa. Posso leggere un testo in una lingua che non conosco, con le leggi fonetiche che conosco. Allo stesso modo si può leggere un dipinto senza conoscerne l'intento dell'autore. I geroglifici, ad esempio, appaiono a tutti come figure dipinte o scolpite; sono dei pittogrammi per chi sappia di quell'antica scrittura, diventano testo con un significato solo dopo aver correlato a quelle immagini il proprio sistema di scrittura, ed alle parole che ne vengono fuori, il significato nella propria lingua.
Un dipinto può essere una parete monocromatica, oppure un affresco, o una tela dipinta, tutti con un proprio valore evocativo-figurativo-astratto che è quello dato da chi ha realizzato l'opera, per una committenza o per proprio scopo. Una corrente culturale si sviluppa in un certo solco che per qualche ragione si afferma nel tempo e nello spazio. La diffusione della pittura secondo certi schemi, finalità, canoni, avviene come la diffusione di ogni altra opera dell'ingegno e del lavoro umano, e non ha altra giustificazione in se se non quella che la realizza. Ciò, non significa che non abbia una qualche giustificazione o finalità, ma che quelle siano aleatorie come lo può essere il tempo in una stagione dell'anno.
Se da una parte nasce l'incisione rupestre, dall'altra vi è lo sfolgorare dei colori della natura, e dall'altra ancora vi è chi tinge le lane e i tessuti, dopo aver dipinto il proprio corpo: queste circostanze costituiscono inevitabilmnete la base per costruire qualsiasi tipo di dipinto anche nella nostra epoca. Per una interpretazione del dipinto o della incisione che può sottenderlo vanno capite-conosciute le motivazioni, e lo stesso vale per la pittura del proprio corpo che può essere finalizzato al mimetismo, ma che può frammischiarsi alle idee che intorno all'essere già si hanno ai primordi delle civiltà. Il tatuaggio, in certi ambienti è certificazione del proprio stato, dichiarazione del proprio essere, secondo un linguaggio che acquista il proprio valore nella reiterazione di una qualche associazione di idee con la cultura più vasta, sottostante.
Le pitture astratte nascono spontaneamente dalle disomogeneità della coloritura di filati e tele, creando quel gioco di sfumature che talvolta diventano forme che hanno senso associativo nelle figure della nostra memoria - come quando si guardano le nuvole e si vedono sembianze di figure. Quelle casualità possono divenire evenienze quando le si voglia riprodurre con una qualche tecnica, da quella più aleatoria a quelle sorrette dalla più rigida delle geometrie.
Le pitture tematiche come possono essere la pittura etrusca, quella fiamminga, o quella romantica dell'ottocento, rappresentano manifestazioni dell'arte di quei periodi, che comprendono decorazioni funerarie ed altre destinate ad edifici pubblici e privati, le prime, le seconde sono la riscoperta del reale con un parallelismo tra la Firenze del Masaccio e le Fiandre di Van Eick, e la terza è un movimento culturale che compete con i sottostanti movimenti del neoclassicismo e dell'illuminismo.
Come si può leggere un dipinto senza conoscerne le motivazioni, le finalità, la cultura sottostante, il contesto storico degli avvenimenti, e si badi, ciò non vale solo per il figurato, ma anche per l'astratto, che può celare chiavi di lettura intime - che si trovano più all'interno, che appartengono all'animo, in senso profondo e spirituale - ma che possono anche essere cifre e traduzioni di un discorso allusivo che punti all'inconscio.
Se tale è la complessità della lettura di un dipinto, altrettanto complessa ne è la scrittura, la rappresentazione, la fabbricacazione, l'esposizione, dato che gli scopi nascono prima da una conoscenza innata del mezzo comunicativo, e dall'altra dalle forme di linguaggio correnti in un mondo multiculturale, in cui è difficile distinguere le avanguardie dal nulla.
Seconda prefazione
E' l'impronta il primo segno che lascia l'essere primordiale. Una impronta che può essere l'elemento di contatto fisico attivo e passivo con la natura, nelle svariate forme che si possono indagare, dal muoversi in ambienti che ne conservino la memoria, all'operare nel definire i contorni del proprio territorio, nel crearsi le protezioni o le trappole per la caccia, nel costruire le relazioni nel gruppo e tra i gruppi che a qualche modo entrano in contatto. E quella impronta è un frattale che si espande costruendo la realtà e che svanisce quasi sempre e quasi ovunque, con la vita dell'individuo ed il ricordo, salvo per quelle parti fisiche o concettuali che restano nel tempo o che si trasmettono per l'utilità che dimostrano d'avere. La pittura è una manifestazione di quello sviluppo dell'essere che racchiude il segno, e talvolta anche il colore, a rappresentare molteplici significati, da quelli fisico-tecnologici della pittura delle pareti, della coloritura dei filati e tessuti, a quelli ideologico-evocativi-descrittivi, definitori di condizione o status, ma anche con funzione narrativa, oppure, attraverso l'astrazione, quando ci si voglia porre il tema della ricerca di nuove forme intime espressive. La storia ci ha consegnato ciò che resta di quell'arte, nei limiti della capacità di comprensione che ci è concessa, di tutti i movimenti e le motivazioni che nel tempo l'hanno generata.
Essendo il futuro sconosciuto per umana condizione, così pure lo sono gli sviluppi delle arti e dei mestieri che produrranno le nuove opere, se le produrranno, nel campo del colore e delle forme che per noi possono essere riassunte nel "dipinto" - come produzione artistica - di cui ci proponiamo l'indagine. Cos'è allora quel processo artistico che consiste nel rappresentare il reale, il surreale, l'immaginario, la trascendenza, l'astratto e che può sintetizzarsi con il nome di "pittura"? Si potrebbe pensare al processo di comunicazione in generale, ed alla pittura come uno strumento di esso, alla pari della scrittura, della fotografia, con i gradi di libertà che la creatività concede per la sua espressione, in rapporto ai limiti del mezzo visivo, che può essere fruito solo fisicamente, salvo che non se ne facciano delle riproduzioni fotografiche, anch'esse con i limiti della rappresentazione virtuale che non mantiene la fisicità delle superfici pittoriche e le caratteristiche materiche del pigmento. E così, si comprende quale sia la mole di tentativi di artisti alla ricerca della personale espressività per comunicare le proprie intenzioni evocative, o per fare il proprio racconto. E a ciò corrisponde una molteplicità di nuovi linguaggi di cui spesso sfugge la grammatica, quando non sia proprio la lingua ad essere compresa. E nel sottofondo dell'animo c'è sempre quella aspirazione alla immortalità dell'opera, a voler fare da contrappeso alla caducità della vita. E ciò non vale solo per la pittura, ma per ogni forma d'arte, che si astrae dalla quotidianità proprio per la forza che talvolta manifesta.
Mentre il lavoro manuale è consistito in una pittura ad olio monocromatica (rosso carminio) su carta, che poi ho fotografato, trasformato in simmetria con il mio personale programma, solarizzata con un filtro compatibile con Photoshop, ed infine stampata su carta lucida nel formato A4, che, se ci riesco, allego qui di seguito.
Insomma, niente di fantascientifico, ma solo una ricerca così, fine a se stessa.
La riflessione, sotto forma di "prove di prefazione" per un libro mai scritto sono queste:
Prefazioni ad un libro su "Come leggere un dipinto"
Prima prefazione
Come leggere qualsiasi altra cosa. Posso leggere un testo in una lingua che non conosco, con le leggi fonetiche che conosco. Allo stesso modo si può leggere un dipinto senza conoscerne l'intento dell'autore. I geroglifici, ad esempio, appaiono a tutti come figure dipinte o scolpite; sono dei pittogrammi per chi sappia di quell'antica scrittura, diventano testo con un significato solo dopo aver correlato a quelle immagini il proprio sistema di scrittura, ed alle parole che ne vengono fuori, il significato nella propria lingua.
Un dipinto può essere una parete monocromatica, oppure un affresco, o una tela dipinta, tutti con un proprio valore evocativo-figurativo-astratto che è quello dato da chi ha realizzato l'opera, per una committenza o per proprio scopo. Una corrente culturale si sviluppa in un certo solco che per qualche ragione si afferma nel tempo e nello spazio. La diffusione della pittura secondo certi schemi, finalità, canoni, avviene come la diffusione di ogni altra opera dell'ingegno e del lavoro umano, e non ha altra giustificazione in se se non quella che la realizza. Ciò, non significa che non abbia una qualche giustificazione o finalità, ma che quelle siano aleatorie come lo può essere il tempo in una stagione dell'anno.
Se da una parte nasce l'incisione rupestre, dall'altra vi è lo sfolgorare dei colori della natura, e dall'altra ancora vi è chi tinge le lane e i tessuti, dopo aver dipinto il proprio corpo: queste circostanze costituiscono inevitabilmnete la base per costruire qualsiasi tipo di dipinto anche nella nostra epoca. Per una interpretazione del dipinto o della incisione che può sottenderlo vanno capite-conosciute le motivazioni, e lo stesso vale per la pittura del proprio corpo che può essere finalizzato al mimetismo, ma che può frammischiarsi alle idee che intorno all'essere già si hanno ai primordi delle civiltà. Il tatuaggio, in certi ambienti è certificazione del proprio stato, dichiarazione del proprio essere, secondo un linguaggio che acquista il proprio valore nella reiterazione di una qualche associazione di idee con la cultura più vasta, sottostante.
Le pitture astratte nascono spontaneamente dalle disomogeneità della coloritura di filati e tele, creando quel gioco di sfumature che talvolta diventano forme che hanno senso associativo nelle figure della nostra memoria - come quando si guardano le nuvole e si vedono sembianze di figure. Quelle casualità possono divenire evenienze quando le si voglia riprodurre con una qualche tecnica, da quella più aleatoria a quelle sorrette dalla più rigida delle geometrie.
Le pitture tematiche come possono essere la pittura etrusca, quella fiamminga, o quella romantica dell'ottocento, rappresentano manifestazioni dell'arte di quei periodi, che comprendono decorazioni funerarie ed altre destinate ad edifici pubblici e privati, le prime, le seconde sono la riscoperta del reale con un parallelismo tra la Firenze del Masaccio e le Fiandre di Van Eick, e la terza è un movimento culturale che compete con i sottostanti movimenti del neoclassicismo e dell'illuminismo.
Come si può leggere un dipinto senza conoscerne le motivazioni, le finalità, la cultura sottostante, il contesto storico degli avvenimenti, e si badi, ciò non vale solo per il figurato, ma anche per l'astratto, che può celare chiavi di lettura intime - che si trovano più all'interno, che appartengono all'animo, in senso profondo e spirituale - ma che possono anche essere cifre e traduzioni di un discorso allusivo che punti all'inconscio.
Se tale è la complessità della lettura di un dipinto, altrettanto complessa ne è la scrittura, la rappresentazione, la fabbricacazione, l'esposizione, dato che gli scopi nascono prima da una conoscenza innata del mezzo comunicativo, e dall'altra dalle forme di linguaggio correnti in un mondo multiculturale, in cui è difficile distinguere le avanguardie dal nulla.
Seconda prefazione
E' l'impronta il primo segno che lascia l'essere primordiale. Una impronta che può essere l'elemento di contatto fisico attivo e passivo con la natura, nelle svariate forme che si possono indagare, dal muoversi in ambienti che ne conservino la memoria, all'operare nel definire i contorni del proprio territorio, nel crearsi le protezioni o le trappole per la caccia, nel costruire le relazioni nel gruppo e tra i gruppi che a qualche modo entrano in contatto. E quella impronta è un frattale che si espande costruendo la realtà e che svanisce quasi sempre e quasi ovunque, con la vita dell'individuo ed il ricordo, salvo per quelle parti fisiche o concettuali che restano nel tempo o che si trasmettono per l'utilità che dimostrano d'avere. La pittura è una manifestazione di quello sviluppo dell'essere che racchiude il segno, e talvolta anche il colore, a rappresentare molteplici significati, da quelli fisico-tecnologici della pittura delle pareti, della coloritura dei filati e tessuti, a quelli ideologico-evocativi-descrittivi, definitori di condizione o status, ma anche con funzione narrativa, oppure, attraverso l'astrazione, quando ci si voglia porre il tema della ricerca di nuove forme intime espressive. La storia ci ha consegnato ciò che resta di quell'arte, nei limiti della capacità di comprensione che ci è concessa, di tutti i movimenti e le motivazioni che nel tempo l'hanno generata.
Essendo il futuro sconosciuto per umana condizione, così pure lo sono gli sviluppi delle arti e dei mestieri che produrranno le nuove opere, se le produrranno, nel campo del colore e delle forme che per noi possono essere riassunte nel "dipinto" - come produzione artistica - di cui ci proponiamo l'indagine. Cos'è allora quel processo artistico che consiste nel rappresentare il reale, il surreale, l'immaginario, la trascendenza, l'astratto e che può sintetizzarsi con il nome di "pittura"? Si potrebbe pensare al processo di comunicazione in generale, ed alla pittura come uno strumento di esso, alla pari della scrittura, della fotografia, con i gradi di libertà che la creatività concede per la sua espressione, in rapporto ai limiti del mezzo visivo, che può essere fruito solo fisicamente, salvo che non se ne facciano delle riproduzioni fotografiche, anch'esse con i limiti della rappresentazione virtuale che non mantiene la fisicità delle superfici pittoriche e le caratteristiche materiche del pigmento. E così, si comprende quale sia la mole di tentativi di artisti alla ricerca della personale espressività per comunicare le proprie intenzioni evocative, o per fare il proprio racconto. E a ciò corrisponde una molteplicità di nuovi linguaggi di cui spesso sfugge la grammatica, quando non sia proprio la lingua ad essere compresa. E nel sottofondo dell'animo c'è sempre quella aspirazione alla immortalità dell'opera, a voler fare da contrappeso alla caducità della vita. E ciò non vale solo per la pittura, ma per ogni forma d'arte, che si astrae dalla quotidianità proprio per la forza che talvolta manifesta.
Mentre il lavoro manuale è consistito in una pittura ad olio monocromatica (rosso carminio) su carta, che poi ho fotografato, trasformato in simmetria con il mio personale programma, solarizzata con un filtro compatibile con Photoshop, ed infine stampata su carta lucida nel formato A4, che, se ci riesco, allego qui di seguito.
Insomma, niente di fantascientifico, ma solo una ricerca così, fine a se stessa.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Molto interessante, einrix!
afam- Messaggi : 262
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Re: La pittura oggi
Solo e tanto per giocare senza alcuna pretesa
vi voglio mostrare un ritaglio di una immagine ottenuta
1. fotografando delle foglie tardo-autunnali ricoperte di brina
2. simmetrizzando una parte di quella immagine
3. estraendone un ritaglio
L'immagine è suggestiva, ricorda il volto di una eroina dei cartoni animati giapponesi, ed è ottenuta quasi con la tecnica rappresentativa con cui Arcimboldo dipingeva i suoi quadri.
attendo i vostri commenti.
vi voglio mostrare un ritaglio di una immagine ottenuta
1. fotografando delle foglie tardo-autunnali ricoperte di brina
2. simmetrizzando una parte di quella immagine
3. estraendone un ritaglio
L'immagine è suggestiva, ricorda il volto di una eroina dei cartoni animati giapponesi, ed è ottenuta quasi con la tecnica rappresentativa con cui Arcimboldo dipingeva i suoi quadri.
attendo i vostri commenti.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Fa impressione, einrix! Brrrrrr!
afam- Messaggi : 262
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Re: La pittura oggi
Vuoi mettere, quella bellissima porta a vetri che da sul balcone? La tranquillità di quel mare in un tenue azzurro e di quel cielo velato dal rosso del tramonto? I riflessi sul vetro della porta che vogliono espandere la scena, sino ad intravvedere imponenti montagne?
Grande pittura espressiva quella con cui tu ti presenti, ma quelli erano altri tempi, vi erano altre certezze, ed altre sensibilità. Ora tutto è cambiato
Guarda comunque se la simmetria da cui ho strappato il particolare e meno impressionante.
Grande pittura espressiva quella con cui tu ti presenti, ma quelli erano altri tempi, vi erano altre certezze, ed altre sensibilità. Ora tutto è cambiato
Guarda comunque se la simmetria da cui ho strappato il particolare e meno impressionante.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Solo per finalità documentative, la foto da cui ero partito, utilizzandone soltanto un quarto, è questa:
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Questa è la pittura che amo di più,
Quella di questo quadro che ho cominciato qualche giorno fa,
Ma che mi piace lasciare con le sue indefinizioni,
Con le sue atmosfere soffuse,
Con l'espressione delle persone che amo,
E che devono sempre far parte del paesaggio
O dell'esistenza a cui sono legato.
Quella di questo quadro che ho cominciato qualche giorno fa,
Ma che mi piace lasciare con le sue indefinizioni,
Con le sue atmosfere soffuse,
Con l'espressione delle persone che amo,
E che devono sempre far parte del paesaggio
O dell'esistenza a cui sono legato.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Tecnica, Einrix, e misure?
Vargas- Messaggi : 526
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Re: La pittura oggi
olio su tela, 30x40
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Bello, einrix!
afam- Messaggi : 262
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Re: La pittura oggi
Che colori usi di solito? Una o più marche preferite? Io di solito vado sul Maimeri, anche se è un salasso, ma cerco di tagliare altre spese, semmai.
Vargas- Messaggi : 526
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 59
Re: La pittura oggi
Grazie Afam; visto che sei capace sia di dire “fa impressione”, e , “bello einrix”, apprezzo molto la sincerità dei tuoi giudizi.
Vargas, era da tanto tempo (moltissimi anni) che non dipingevo, così ho iniziato con i colori che mi sono trovato in casa, e se non sono sottomarche, sono marche sconosciute, acquistate chissà quando, in qualche supermercato. In verità, il giorno prima di iniziare, ho comperato i pigmenti di rosso carminio, blu oltremare e giallo cromo- quasi dei primari - con cui iniziare a dipingere, ma poi sono scivolato sul comodo, avendo trovato quella scatola di cui dicevo. Col rosso carminio ho dipinto qualche giorno fa su carta (A4), quella base che mi è servita per la simmetria che mostro come prima fotografia. Vorrei riprendere il discorso dei pigmenti e dell'olio di lino crudo, ma devo organizzarmi, e poi devo entrare nell'ordine delle idee di ricominciare a dipingere, cosa della quale ancora dubito. Ai tempi, usavo molto i colori Maimeri, adesso, se continuerò a dipingere, mi orienterò sui pigmenti e l'olio di lino crudo, lungo da asciugare, ma ha il pregio che non puzza (lavorando in casa) e permette di riprendere il lavoro, anche dopo alcuni giorni.
Diciamo che, a parte il dipingere gli affetti - cosa che mi trascina sempre facilmente - "dipingere" come arte in se, mi crea un sacco di problemi, se mi guardo in giro nel campo della pittura contemporanea. Ogni volta che vado ad una mostra di artisti, rivaluto le croste della mia cantina, che spesso sono prove di maniera, alla ricerca di uno stile tra i tanti che nel passato, più o meno recente, si sono affermati. Una idea di cosa mi piaccia dipingere, ce l'ho, ed anche del modo in cui dipingere, almeno scegliendo tra le esperienze del mio passato, ma anche questa idea di dipingere per qualche parete di casa, ed il resto in cantina, alla fine stufa, ed è così che ho smesso. E adesso che riprendo però, riaffiorano, insieme alle nuove voglie, anche quelle mie vecchie perplessità. Vedremo cosa succederà.
Mi piacerebbe anche indagare l'astratto; non vorrei però costruire un astratto casuale, ma comporlo secondo dei canoni da fissare a priori, sulla base di qualche concetto. Magari realizzo qualcosa con Illustrator di Adobe e poi se c'è tutto quello che ci deve essere lo trasferisco su tela. Trovare quei concetti formali e cromatici che possano consentire di realizzare composizioni capaci di comunicare qualche cosa di inconsapevolmente interessante, non può prescindere da qualche studio sulla materia dell'illustrazione, ma non saprei proprio da dove partire. Per gli autori del passato, fare una copia, poteva bastare, non so se può valere la copia come strumento, per un Pollock, un Kandinsky o un Klee. Volessi fare qualche congettura tra la musica, anch'essa astratta dai rumori e dai suoni della realtà, e la pittura astratta dalla visione del reale, non potrei farlo, perché non conosco la musica, salvo ascoltarla inconsapevolmente così come guardo l'arte astratta.
Credo, che su quel tema, non potrò andare oltre qualche pasticcio.
Aspettiamo di vedere cosa accadrà nei prossimi giorni.
Vargas, era da tanto tempo (moltissimi anni) che non dipingevo, così ho iniziato con i colori che mi sono trovato in casa, e se non sono sottomarche, sono marche sconosciute, acquistate chissà quando, in qualche supermercato. In verità, il giorno prima di iniziare, ho comperato i pigmenti di rosso carminio, blu oltremare e giallo cromo- quasi dei primari - con cui iniziare a dipingere, ma poi sono scivolato sul comodo, avendo trovato quella scatola di cui dicevo. Col rosso carminio ho dipinto qualche giorno fa su carta (A4), quella base che mi è servita per la simmetria che mostro come prima fotografia. Vorrei riprendere il discorso dei pigmenti e dell'olio di lino crudo, ma devo organizzarmi, e poi devo entrare nell'ordine delle idee di ricominciare a dipingere, cosa della quale ancora dubito. Ai tempi, usavo molto i colori Maimeri, adesso, se continuerò a dipingere, mi orienterò sui pigmenti e l'olio di lino crudo, lungo da asciugare, ma ha il pregio che non puzza (lavorando in casa) e permette di riprendere il lavoro, anche dopo alcuni giorni.
Diciamo che, a parte il dipingere gli affetti - cosa che mi trascina sempre facilmente - "dipingere" come arte in se, mi crea un sacco di problemi, se mi guardo in giro nel campo della pittura contemporanea. Ogni volta che vado ad una mostra di artisti, rivaluto le croste della mia cantina, che spesso sono prove di maniera, alla ricerca di uno stile tra i tanti che nel passato, più o meno recente, si sono affermati. Una idea di cosa mi piaccia dipingere, ce l'ho, ed anche del modo in cui dipingere, almeno scegliendo tra le esperienze del mio passato, ma anche questa idea di dipingere per qualche parete di casa, ed il resto in cantina, alla fine stufa, ed è così che ho smesso. E adesso che riprendo però, riaffiorano, insieme alle nuove voglie, anche quelle mie vecchie perplessità. Vedremo cosa succederà.
Mi piacerebbe anche indagare l'astratto; non vorrei però costruire un astratto casuale, ma comporlo secondo dei canoni da fissare a priori, sulla base di qualche concetto. Magari realizzo qualcosa con Illustrator di Adobe e poi se c'è tutto quello che ci deve essere lo trasferisco su tela. Trovare quei concetti formali e cromatici che possano consentire di realizzare composizioni capaci di comunicare qualche cosa di inconsapevolmente interessante, non può prescindere da qualche studio sulla materia dell'illustrazione, ma non saprei proprio da dove partire. Per gli autori del passato, fare una copia, poteva bastare, non so se può valere la copia come strumento, per un Pollock, un Kandinsky o un Klee. Volessi fare qualche congettura tra la musica, anch'essa astratta dai rumori e dai suoni della realtà, e la pittura astratta dalla visione del reale, non potrei farlo, perché non conosco la musica, salvo ascoltarla inconsapevolmente così come guardo l'arte astratta.
Credo, che su quel tema, non potrò andare oltre qualche pasticcio.
Aspettiamo di vedere cosa accadrà nei prossimi giorni.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Tra i fotomontaggi-ritocco ch e ho fatto ce ne sono due di Berlusconi, abbastanza significativi.
Il primo:
Il primo:
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Ed il secondo:
esprime bene il triste epilogo.
Riprendendo anche alcune delle polemiche su Napolitano.
esprime bene il triste epilogo.
Riprendendo anche alcune delle polemiche su Napolitano.
Ultima modifica di einrix il Sab 28 Giu 2014, 16:31 - modificato 1 volta.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
e qui si scopre un einrix artista! Ottimo, bravo! Vieni a Milano a vedere la mostra degli Irascibili (Pollock, Kline, Rothko, De Koenig ecc. a palazzo Reale? ) è un'occasione da non perdere.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: La pittura oggi
nonostante la mia pigrizia, verso Milano, certo che ci vengo, e se sei libero e se ne hai voglia, ci andiamo insieme.cireno ha scritto:e qui si scopre un einrix artista! Ottimo, bravo! Vieni a Milano a vedere la mostra degli Irascibili (Pollock, Kline, Rothko, De Koenig ecc. a palazzo Reale? ) è un'occasione da non perdere.
Buona notte.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
quando vuoi. Basta che mi dai un giorno e un'ora e un luogo, la Stazione, piazza Duomo, vedi tu.einrix ha scritto:nonostante la mia pigrizia, verso Milano, certo che ci vengo, e se sei libero e se ne hai voglia, ci andiamo insieme.
Buona notte.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: La pittura oggi
Appena mi decido, ti scrivo.cireno ha scritto:quando vuoi. Basta che mi dai un giorno e un'ora e un luogo, la Stazione, piazza Duomo, vedi tu.
In questi giorni, sto, per così dire, affilando i pennelli, che non prendevo in mano da molto tempo, e sto anche testando olio di lino con pigmenti blu oltremare, rosso carminio e giallo cromo. Così, pasticcio sulla carta, per prenderci un po la mano. E sto facendo scarabocchi che poi tratto con la tecnica delle simmetrie. Devo dire che con una specie di Klee, fatto in fretta, ritagliato, rigirato a 45°, filtrato per solarizzarlo, e simmetrizzato, qualche cosa di simpatico viene fuori.
Carico la sequenza:
Questa è la foto del dipinto (olio su carta A4), fatto questa mattina, da cui sono partito.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Non è niente di eccezionale, nel suo genere, ma vediamo cosa succede se dalla prima ne tagliamo un pezzo, dopo averla ruotata di 45°, e solarizzata. Come colpo d'occhio è "dura", ma non è male:
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Se adesso facciamo le simmetrie, di questa, vengono immagini, che per qualche verso sono sorprendenti:
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Quasi uguale, ma diversa:
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Anche questa, non mi pare male:
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
o questa, per la sua spigolosa dissimmetria:
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Ha, dimenticavo, dall'originale simmetrizzato veniva fuori questa:
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Ora, che possa piacere o meno, è una questione di gusti, e neppure io ci vado pazzo, ma la sperimentazione, è un lavoro continuo alla ricerca di effetti capaci di stupire e che abbiano un loro valore intrinseco.
Il problema per me è che domani dovrò fare ancora qualche cosa, perché se mi fermo, è finita.
Il problema per me è che domani dovrò fare ancora qualche cosa, perché se mi fermo, è finita.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Altro esperimento astratto (appena finito) con linee brune, campeggiature bianche, sporcature di rosso. Olio su carta A4
Tanto per provare l'emozione di una scrittura confusa, appena recuperata da un colore che vi si adatta.
ps
dimenticavo... le simmetrie fatte con questa base, non mi piacciono, e quindi non sto a mostrarvele, salvo che non insistiate.
Tanto per provare l'emozione di una scrittura confusa, appena recuperata da un colore che vi si adatta.
ps
dimenticavo... le simmetrie fatte con questa base, non mi piacciono, e quindi non sto a mostrarvele, salvo che non insistiate.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
Sullo stesso tema dei tratti neri e campitura bianca, ho aggiunto tratti di rosso. Ho fatto molta fatica ad armonizzare il rosso, tanto che ho dovuto seppellirlo in parte sotto il bianco, per smorzarne gli eccessi. Non mi sono neppure provato ad aggiungere dei colori complementari che ne provocassero il grigio. Il risultato nel complesso non mi dispiace; per quanto la pittura astratta a tratti mi piaccia, mi resta comunque incomprensibile.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La pittura oggi
niente male, ma è un percorso già frequentatoeinrix ha scritto:Altro esperimento astratto (appena finito) con linee brune, campeggiature bianche, sporcature di rosso. Olio su carta A4
Tanto per provare l'emozione di una scrittura confusa, appena recuperata da un colore che vi si adatta.
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dimenticavo... le simmetrie fatte con questa base, non mi piacciono, e quindi non sto a mostrarvele, salvo che non insistiate.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: La pittura oggi
Non c'è quasi nulla che non sia stato frequentato, tra gli oggetti che noi riconosciamo nel mondo, per definizione, almeno dopo Kant. E' lui che dice che non si deve partire dall'oggetto, cioè dall'opera , per capire le ragioni dell'opera, e quelle ragioni sono il risultato di una comune -umana - elaborazione concettuale. Non staremmo a parlare di pittura astratta se non esistesse la categoria della pittura astratta. E di questo passo, gli stilemi diventano il gesto grafico, la coloritura delle parti ed il colore che derivano da concezioni del gusto che ha un senso solo nella condivisione. La mia ricerca è proprio intorno a queste espressioni concettuali, e perciò non si può non ricadere in ciò che è già concetto condiviso, seppure nella irripetibilità dell'opera. Lo stesso accadrebbe se riprendessi la concettualità del cubismo, per ridipingere il ritratto pubblicato qualche giorno fa. Per superare un insieme di concetti, occorre conoscerli a fondo, sino a che, da quel lavoro non emerga una nuova esperienza generata da pura intuizione, come quella che ho avuto tanti anni fa quando ho costruito le simmetrie. Semmai, se la novità concettuale resta ai più sconosciuta, e pertanto non può essere apprezzata, il consolidato concettuale porta a definire quei percorsi già frequentati, cosi che, l'arte, cammina proprio sulla stretta linea di confine che si trova tra ciò che è sconosciuto e ciò che è ormai consolidato, come se la conquista della novità fosse uno dei compiti primari del nostro intelletto. Non facendo per mestiere il pittore, e non rientrando nei canali della divulgazione visiva - a cui si sovrappone quella mercantile - il mio ruolo sarà sempre quello dell'innovatore sconosciuto o di chi reitirerà percorsi già esplorati, almeno quando sarò alla ricerca del nuovo.
Questa simmetria, ad esempio, per contraddire il caos di quell'astratto, è una novità:
Questa simmetria, ad esempio, per contraddire il caos di quell'astratto, è una novità:
einrix- Messaggi : 10607
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