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26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia

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Messaggio Da Guya Gio 23 Mag 2013, 14:53

da un articolo del collettivo Wu Ming

E così il 26 maggio la cittadinanza bolognese andrà a votare. Referendum consultivo sui finanziamenti comunali alle scuole d’infanzia paritarie private. Alla cittadinanza viene chiesto di esprimere un parere su quale sia la forma “più idonea” di utilizzo dei finanziamenti comunali per garantire “il diritto costituzionale all’istruzione dei bambini e delle bambine”: dare oltre un milione di euro alle scuole pubbliche comunali e statali (A) o continuare a darlo alle scuole paritarie private (B). Un piccolo caso locale che ha attirato l’attenzione da tutta Italia per il forte valore simbolico (qui la prima e la seconda puntata) e che, comunque andrà a finire, ha già messo in evidenza un dato innegabile: un comitato di poche decine di volontari è riuscito a far tremare i colossi dai piedi d’argilla che saturano lo spazio politico italiano, ritrovandoseli tutti contro, dal Pd alla Cei.

Con il passare delle settimane, il clima in città è andato surriscaldandosi a causa dei toni assunti dall’amministrazione comunale e dal sindaco Merola, a ogni uscita pubblica sempre più nervoso e offensivo nei confronti dei referendari. Il refrain dura da mesi, ma ultimamente è diventato un disco rotto: ideologici, strumentalizzati, estremisti, nemici della scuola, nemici dei bambini, discriminatori, e chi più ne ha più ne metta.
Il motivo di tale aggressività è presto detto: l’appoggio al fronte referendario annovera, oltre a Sel, sindacati di base, M5Ss, Fiom e Flc-Cgil, tutti gli ultimi esponenti della sinistra italiana. Da Stefano Rodotà a Salvatore Settis, da Luciano Gallino ad Andrea Camilleri, da Gino Strada a Margherita Hack, da Dario Fo a Michele Serra, da Corrado Augias a Marco Revelli, da Paolo Flores D’Arcais a Francesco Guccini… Per non parlare della sfilza di attori, registi, scrittori. Perfino i Forever Ultras del Bologna Fc 1909, che domenica scorsa, in curva allo stadio, hanno srotolato uno striscione con su scritto: “MerolA: BolognA + scuola PubblicA = A”. Last but not least, la Scuola di Barbiana e gli alunni di don Milani hanno aderito alla battaglia del comitato referendario, dimostrando una volta per tutte che non di guerra di religione si tratta, come piacerebbe far credere a certi altri tifosi.

Sull’altro fronte, dalla parte dell’amministrazione comunale e dei sostenitori dei finanziamenti pubblici alle scuole private è sceso in campo niente meno che il presidente della Cei, il cardinale Bagnasco. Poi i tre “Maurizii”: Lupi, Sacconi, Gasparri. Il PdL è in prima linea insieme alla Lega Nord. E ovviamente il Pd, il primo partito in città, con tanto di endorsement del decano Romano Prodi. Perfino il papa qualche giorno fa si è pronunciato, con un tempismo non casuale, ricordando che “la scuola cattolica costituisce una realtà preziosa per l’intera società, soprattutto per il servizio educativo che svolge, in collaborazione con le famiglie. Ed è bene che sia riconosciuto il suo ruolo in modo appropriato”.

Al Pontefice va riconosciuto il dono dell’onestà, perché ha parlato di scuole cattoliche senza giri di parole. Invece non c’è una dichiarazione o una riga sottoscritta dai sostenitori laici o clericali dell’opzione B che ricordi questa semplice verità: a Bologna, 26 su 27 scuole d’infanzia paritarie private sono confessionali e aderiscono alla stessa struttura, cioè la Federazione italiana scuole materne (cattoliche), fondata su impulso della Cei nel 1973.

L’omissione è cruciale, altrimenti la retorica sulla “libertà di scelta educativa delle famiglie” cadrebbe davanti a quello che è un semplice accordo bipolare stipulato nel 1995 e procrastinato per diciotto anni. In una società sempre più multietnica, multireligiosa e multiconfessionale, tenere in piedi un sistema integrato Peppone-Don Camillo è grottesco, almeno quanto lo sarebbe immaginare un sistema educativo a compartimenti stagni, in cui ogni confessione e ogni gruppo sociale si fa la propria scuola con i contributi pubblici. Il sindaco di Bologna è arrivato a dire anche questo, affermando che sarebbe ben contento di poter finanziare una scuola islamica. Chissà cosa ne pensano i suoi alleati leghisti in questa battaglia. Sta di fatto che non è più tornato sull’argomento.

A sentire i difensori del sistema scolastico integrato pubblico-privato, l’idea di un primato della scuola pubblica – quella inclusiva, gratuita, pluralista, laica, dove vige la libertà d’insegnamento, tenuta per legge a occuparsi di tutti, a prescindere dal grado di abilità, eccetera – è già stata abbandonata. Le scuole paritarie private ex lege fanno parte del sistema scolastico nazionale e quindi sono equiparabili alle scuole comunali e statali. Poco importa che vi si paghi una retta e si debba accettare un piano educativo confessionale.

È il modo scelto dal comune di Bologna per aggirare il problema dell’esclusione dalla scuola d’infanzia comunale e statale di 423 bambini, l’anno scorso, poi ridotti alla bell’e meglio a 103, le cui famiglie hanno scelto di “organizzarsi diversamente”, secondo il sindaco. Un dato, quello degli esclusi, di cui non si trova traccia sul sito del comune che canta le lodi del sistema scolastico bolognese, dove invece si annuncia che quest’anno “si va verso l’esaurimento della lista d’attesa”. Se fosse vero sarebbe molto bello. L’azzeramento verrebbe però ottenuto in questo modo: ci sono 221 bambini in lista d’attesa per la scuola pubblica e 90 posti liberi, quindi c’è un esubero di 131 bambini, per i quali però sono disponibili ben 300 posti alle scuole paritarie private.

Insomma, se sei fortunato vai alla scuola gratuita e laica, se invece resti fuori, puoi scegliere tra mandare i tuoi figli alla scuola confessionale a pagamento oppure tenerli a casa (tanto non è scuola dell’obbligo, ci ricorda il sindaco Merola). Ecco qual è la reale “libertà di scelta educativa delle famiglie” a Bologna nel 2013. E se tra gli esclusi ci sono figli di famiglie non cattoliche o troppo povere per pagare anche una retta bassa, fatti loro. Tra l’altro è evidente che spesso le due condizioni coincidono.

Se infatti si guarda la composizione sociale dei due tipi di scuole ci si rende conto che il sistema integrato sta già producendo differenze sostanziali. Nelle scuole pubbliche comunali e statali i bambini di origine straniera sono quasi uno su quattro, come nella società bolognese reale; nelle scuole paritarie private gli stranieri sono poco più di quattro su cento. La percentuale di bambini disabili e certificati nelle scuole pubbliche è sette volte quella delle scuole paritarie private. Insomma da una parte abbiamo un sistema scolastico dove vanno tutti, e dall’altra un pugno di istituti dove si produce una selezione, e che di fatto sono monoconfessionali e monoetnici. Ecco il gioiellino di sistema integrato che i sostenitori dell’opzione B stanno difendendo.

Queste evidenze vengono nascoste sotto i conteggi fatti con grandezze non commensurabili. L’argomento forte – e sostanzialmente l’unico – dei sostenitori dei finanziamenti alle scuole private è il risparmio per stato e comune. 1.730 alunni vanno alla scuola d’infanzia paritaria privata bolognese e il comune stanzia per loro una cifra che equivale a circa 60 euro mensili a testa. Niente in confronto ai costi sostenuti per mandare un alunno alla scuola pubblica comunale e statale. Ma è proprio il confronto, anzi l’intero ragionamento, a essere falsante. È fin troppo ovvio che laddove i costi sono in gran parte sulle spalle delle famiglie, l’ente pubblico spende meno. Sui costi del singolo alunno alla scuola comunale e statale ricade anche la quota parte di spesa per il mantenimento delle strutture, per le pulizie, per le forniture, per il personale, eccetera eccetera. È come voler raffrontare la spesa per pagare una stanza d’albergo e quella per fare un mutuo sulla prima casa. È ovvio che la seconda risulta più ingente, ma la casa e tutto quello che c’è dentro diventa tuo patrimonio vita natural durante, e ci puoi far vivere tutti, senza distinzioni di sorta. Alla lunga è chiaro quale sia la scelta più conveniente, oltreché la più tutelativa del diritto all’istruzione.

La propaganda però picchia duro. Non solo sul sito del comune di Bologna, ma nei depliant e nei manifesti pro-B in giro per la città, che sono esempi di vera e propria pubblicità ingannevole, quella che ribalta del tutto la realtà delle cose. Un esempio? “Zero ideologia. 100% bambini”, quando ci sono bambini rimasti fuori dalla scuola pubblica che saranno costretti ad andare alle scuole confessionali. O ancora: “C’è una sola scuola pubblica: quella che non abbandona i bambini”, come se invece i referendari volessero lasciarli per strada (e magari anche mangiarli, chissà), quando il referendum nasce proprio dall’esigenza di concedere a tutti i bambini e le bambine di avere un posto alla scuola pubblica, cioè gratuita e non confessionale.

Poi ci sono le parrocchie. Dai pulpiti giunge l’invito ai fedeli a votare B. Gli opuscoli girano tra i banchi delle chiese, mentre sul crescentone di piazza Maggiore campeggiano affiancati i tre gazebo del Pd, del PdL e della Lega Nord, che distribuiscono volantini pro-B. Anche qui l’allarmismo si spreca: si afferma che se vincesse la A le scuole paritarie andrebbero in rovina e 1.730 bambini rimarrebbero senza scuola. Cioè si parla del referendum consultivo come se fosse abrogativo. La responsabile scuola del Pd si è spinta ad affermare che se vince la A il comune metterà le scuole dell’infanzia a pagamento. Quale sia il nesso tra il recupero di risorse per le scuole dell’infanzia comunali e l’introduzione di una retta nelle medesime non è dato sapere, ma tant’è, è ormai la fiera di chi la spara più grossa per terrorizzare la cittadinanza.

Non si era mai vista una classe dirigente locale messa così in difficoltà da un referendum consultivo. Al quale, tra l’altro, sarà pure difficile partecipare.

I 199 seggi che il comune ha garantito sono pochi e in certi casi anche mal collocati. Migliaia di cittadini bolognesi dovranno percorrere fino a cinque o sei chilometri per andare a votare e potrebbero pure trovare la fila. Anziani, genitori con figli piccoli, disabili, eccetera, avranno grosse difficoltà. C’è perfino un seggio collocato all’estrema periferia della città – e al quale sono iscritte migliaia di persone – che non è raggiungibile nemmeno con i mezzi pubblici e per il quale il comune dovrà mettere a disposizione una navetta.

Davanti a tutto questo le poche decine di volontari raccolte intorno al comitato referendario sembrano i trecento spartani di Leonida alle Termopili. Stanno lì in mezzo al passo, fermi, volantino e banchetto al posto di lancia e scudo, a ricevere l’urto della più larga coalizione di apparati di potere politico-economico mai vista: amministrazione comunale, partito di maggioranza, principali partiti d’opposizione, Curia, Cei, Cl, Cisl, Legacoop, Confcooperative, Associazione commercianti. Il variegato esercito di Serse che vuole schiacciarli, per poter dilagare e prendersi tutto.

Si sa come è andata a finire la battaglia. Ma si sa anche come andò a finire la guerra. Ed è il risultato finale che conta. Quella battaglia dimostrò che il più grande esercito del mondo poteva essere tenuto in scacco. E se poteva essere tenuto in scacco, allora poteva anche essere sconfitto. Così fu alle successive battaglie di Platea e Salamina.

Comunque andrà a finire domenica 26 maggio, sarà difficile tornare indietro. Sarà difficile che la paura instillata nel cuore di un’intera classe dirigente che va da Palazzo d’Accursio a piazza San Pietro possa essere cancellata.

Che un piccolo evento come questo, una battaglia periferica, possa inaspettatamente accendere un barlume di luce nell’oscurità che ci circonda, fatta di depressione, senso di impotenza, frustrazione, solitudine, odio, producendo un’affermazione dal basso, dimostrando che “si può fare”. Ecco cosa terrorizza i vertici del potere politico e clericale. Ecco perché questo referendum è così importante. Perché invia un messaggio forte e chiaro dalla base al vertice: basta tagli alla scuola e al welfare, si dia inizio al recupero di fondi stanziati per i privati. Ma anche basta delega inerziale, riprendiamoci la partecipazione attiva (e non solo attraverso un clic). Basta col ricatto morale del meno peggio che ha portato al governo con il Peggiore.

È il quotidiano della Cei a trovare l’immagine giusta: “Può sembrare un fuocherello modesto, localizzato, tanto innocuo nei suoi possibili effetti quanto velleitario nei suoi propositi; ma è un tizzone gettato ad arte accanto a un barile di polvere”.

Il 26 maggio, allora, benvenuti alle Termopili. E che il cozzare del ferro produca tante scintille.

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26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia Empty Re: 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia

Messaggio Da Montalbano Gio 23 Mag 2013, 16:44

Poi si lamentano se vince Guazzaloca...

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26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia Empty Re: 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia

Messaggio Da Guya Ven 24 Mag 2013, 11:16

26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia RefQuadrata

Mancano 48 ore. I parrocci bolognesi, in chiusura delle omelie di domenica, hanno detto ai fedeli di votare B. Il Resto del Carlino ha messo in prima pagina un sobrissimo invito a votare "per i Bimbi". Buone ultime, sono arrivate anche la CNA e Confindustria a schierarsi con la B. Nel frattempo il Comune di Bologna ha annunciato che intende risolvere il problema degli esuberi di quest’anno alla scuola d’infanzia pubblica dando nuove sezioni in appalto alle cooperative (ma va?). En passant, ieri sera gli studenti sono stati caricati dalla polizia in Piazza Verdi (il copione è sempre più scontato).
Mentre guardiamo le orde di Serse dispiegarsi lì davanti e prepararsi all’assalto finale di domenica, vorremmo ringraziare un po’ di gente con cui abbiamo camminato in queste settimane. Perché certe cose è meglio dirsele prima, così, come regola generale che ci sforziamo di applicare.

Innanzi tutto grazie ai volontari e alle volontarie del Nuovo Comitato Articolo 33, per l’esempio che hanno dato. Persone che hanno speso una quantità incalcolabile del proprio tempo libero stando ai banchetti a raccogliere firme, parlando con la gente per strada, volantinando davanti alle scuole, ai supermercati, nelle piazze, alle manifestazioni podistiche, allo stadio (“i volantinatori della A sono più fitti delle cacche di piccione”, per usare l’espressione britannica di un sostenitore della B in una mailing list), rispondendo a tutti, senza mai cedere alle provocazioni di chi le insultava e cercava la rissa, si trattasse di semplici passanti o di esponenti politici. Persone che hanno prodotto un volume di centinaia di email al giorno nelle mailing list del comitato; che hanno discusso degli avverbi e delle virgole dei comunicati stampa, redatto documenti, curato pagine sui social network, partecipato a discussioni online, realizzato spot, veicolato informazioni con ogni mezzo necessario, ingrassato le compagnie telefoniche a proprie spese. Persone che sono andate in giro a scollettare, a reperire fondi, e quando non è stato sufficiente si sono autotassate. Persone diversissime, empatiche e respingenti, giovani e meno giovani, che spesso hanno litigato tra loro, anche ferocemente, ma non hanno mai mollato. Persone che dopo domenica forse rimarranno in contatto o non si rivedranno più, ma che hanno condiviso una piccola grande impresa con le loro sole forze, senza l’appoggio di grossi apparati o strutture. Chapeau.
A uno di loro va un saluto particolare, non perché abbia fatto più degli altri e delle altre, anche se ha fatto tantissimo, ma perché per settimane ci siamo stalkerati reciprocamente fino a bruciare i telefonini, e perché ci ha un po’ commosso trovarci in battaglia al fianco di uno dei ragazzi di Radio Alice.

Vogliamo ringraziare i grandiosi giovinastri de Lo Stato Sociale, che hanno accettato di condividere un concerto con noi altri seniores del Wu Ming Contingent. Steno, la voce dei Nabat, che non si tira mai indietro e canta ancora “contro di te / voglio la tua fine” con la stessa convinzione. Federico Minghini, alias Mingo dj di Radio Città Fujiko, che ha messo insieme le band e che ha organizzato la serata REFERENDANCE al Tpo. Vogliano gli déi che quell’energia abbia un’onda lunga. A Mingo ci unisce non solo quasi metà del nome d’arte e una lunga conoscenza, ma anche l’avere portato davvero lo scudo fianco a fianco, un giorno d’estate di dodici anni fa, a Genova.

Per qualcuno appoggiare la campagna referendaria è stato meno facile che per altri. Ci sono quelli come noi, che non hanno granché da perderci, e ci sono altri soggetti, che si sono messi in gioco in questa impresa con il loro mestiere, pro bono e lavorando nottetempo, consapevoli che questo avrebbe anche potuto comportare delle ripercussioni (o rappresaglie). Un grazie particolare va alle Lance Libere, cioè Vanessa e Orione, che oltre a realizzare l’iconografia e la comunicazione della serata REFERENDANCE, hanno ideato e prodotto la campagna multisoggetto del referendum che illustra questo post. La professionalità si vede nelle difficoltà. Come avremmo detto negli anni Novanta: massimo rispetto.

A proposito di rappresaglie, un ringraziamento particolare va a Francesca R., last woman standing, per l’incredibile prova di coraggio e resistenza. “Mai arrendersi finché l’incontro non è finito”. Nessun@ è da sol@.

Infine ringraziamo il pastore Michel Charbonnier, per l’ospitalità e per il bell’intervento sui “chierichetti laici con la fascia tricolore”. Al netto di tutte le accuse di ideologismo antireligioso che i referendari si sono sentiti riversare addosso, vale la pena ricordare che tutte le riunioni del comitato si sono svolte nei locali attigui alla chiesa evangelica di via Venezian, a Bologna.

A tutti e tutte voi, prima di affrontare l’urto della più ampia alleanza di apparati di potere che si sia mai vista, come si suol dire… è stato un onore.

Wu Ming - 24 maggio 2013


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Messaggio Da cciappas Ven 24 Mag 2013, 11:41

purtroppo l'italia è il paese delle anomalie,,, le leggi dicono una cosa ma i potenti fanno il contrario per avere privilegim e nuove ricchezze, o per fare pubblicità al proprio partito o alla proprio centro di potere confessionale o capitalista .. tutto un pasticcio... nessuno rispetta le leggi che colpiscono i poteri forti.,,,
berlusconi nonostante la legge del 1957 fa il senatore e il pdc,
la chiesa si prende i soldi delle scuole private
c'è un referendum che vieta i soldi ai partiti ma questi se li prendono lo stesso;
c'è una legge che evita discriminazioni ma abbiamo crocifissi in tutte le scuole, in tutte le strade, in tutti i tribunali,in tutti gli ospedali, e persino nelle caserme dei carabinieri ci sono altari e statue di madonne;
le imposte le dovrebbero pagare tutti ma i ricchi e i preti non pagano neppure per la loro casa ,mentre i disoccupati devono pagarla;
i potenti che violano le leggi si prendono sempre le prescrizioni, se le violano i poveracci li processano per direttissima;
tutti dovrebbero avere diritto ad un lavoro ma il lavoro garantito ce lo hanno solo i notai i farmacisti e i baroni universitari e ospedalieri, i politici e i preti...;
vediamo se trovate altri inghippi e intrighi inventati per privllegiare ricchi e potenti.

e anxichè mcambiare le leggi perchè sarebbe troppo sfacciato dimostrare tanta avidità continuano ad evaderle o ad aggirarle...

e credo che solo in italia si trovino sempre cosi tanrti sostenitori prezzolati delle anomalie.,e tanta gente che si lascia convincere..


Ultima modifica di cciappas il Ven 24 Mag 2013, 11:45 - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Guya Ven 24 Mag 2013, 11:44

cciappas ha scritto:purtroppo l'italia è il paese delle anomalie,,, le leggi dicono una cosa ma i potenti fanno il contrario per avere privilegim e nuove ricchezze, o per fare pubblicità al proprio partito o alla proprio centro di potere confessionale o capitalista .. tutto un pasticcio... nessuno rispetta le leggi che colpiscono i poteri forti.,,,
berlusconi nonostante la legge del 1957 fa il senatore e il pdc,
la chiesa si prende i soldi delle scuole private
c'è un referendum che vieta i soldi ai partiti ma questi se li prendono lo stesso;
c'è una legge che evita discriminazioni ma abbiamo crocifissi in tutte le scuole, in tutte le strade, in tutti i tribunali,in tutti gli ospedali, e persino nelle caserme dei carabinieri ci sono altari e statue di madonne;
le imposte le dovrebbero pagare tutti ma i ricchi e i preti non pagano neppure per la loro casa ,mentre i disoccupati devono pagarla;
i potenti che violano le leggi si prendono sempre le prescrizioni, se le violano i poveracci li processano per direttissima;
tutti dovrebbero avere diritto ad un lavoro ma il lavoro garantito ce lo hanno solo i notai i farmacisti e i baroni universitari e ospedalieri, i politici e i preti...;
vediamo se trovate altri inghippi e intrighi inventati per privllegiare ricchi e potenti.

e anxichè mcambiare le leggi perchè sarebbe troppo sfacciato dimostrare tanta avidità continiano ad evaderle o ad aggirarle...

se trovate CHI Cciappas ? io non ho mai dato credito al PD... e questo 3d te lo dovrebbe dimostrare, no ?
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Messaggio Da cciappas Ven 24 Mag 2013, 11:48

guia non capisco il tuo post.....la mia filippica non è contro di te ne contro ciò che hai scritto o che sostieni...

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Messaggio Da Guya Ven 24 Mag 2013, 11:50

cciappas ha scritto:guia non capisco il tuo post.....la mia filippica non è contro di te ne contro ciò che hai scritto o che sostieni...

scusa ho capito male io...

avevo capito che mi dessi della piddina Rolling Eyes


Ultima modifica di Guya il Ven 24 Mag 2013, 11:51 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Montalbano Ven 24 Mag 2013, 11:50

Per capire dove ci sta portando il pd, basti dire che siamo arrivati ad un referendum per ridare alla scuola pubblica la sua funzione, quella sancita dalla Costituzione. E possiamo stare sicuri che se i Crociati clericofascisti che si muovono dietro il blocco pd-pdl-lega-chiesa cattolica-confindustria-cna-coop vincono il modello Bologna si estenderà al resto del paese. Ma forse è meglio così, è apprezzabile che si faccia chiarezza e si formi un blocco opposto a difesa della Repubblica laica e antifascista...

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Messaggio Da rikkitikkitavi Ven 24 Mag 2013, 12:08

a me sembra estremamente semplice.

l'altro giorno ho visto in tivvù il professor boldrin lanciarsi in una filippica a favore della scuola privata; stamattina ho sentito vittorio zucconi dichiararsi orgogliosamente figlio della scuola pubblica, ma difensore del diritto ad avvalersi della scuola privata, portando ad esempio ottime scuole private in uk e usa.

non hanno capito niente.

il problema non è lì: le scuole private hanno tutto il diritto di esistere e i genitori hanno tutti i diritti di scegliere per i figli la scuola che più aggrada loro. ma i loro diritti finiscono esattamente dove incominciano i miei: e il mio diritto è non essere costretto a pagare per le scelte degli altri.

vuoi la scuola privata? benissimo: nessuno ti impedisce di usufruirne, però te la paghi, non pretendi che ti sia pagata dallo stato, nemmeno in parte.

qui non si sta facendo nessuna crociata; si sta solo dicendo che le nostre tasse devano essere utilizzate per i servizi pubblici non per quelli privati.
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Messaggio Da cciappas Ven 24 Mag 2013, 12:57

fra poco dovremo pagare anche le scuole dei testimeni d geova o dei buddisti..

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Messaggio Da Guya Ven 24 Mag 2013, 14:10

un articolo "di parte" pubblicato stamane su Repubblica.
Vergognoso !!



Gli slogan vuoti dei referendari”
di PAOLO MARCHESELLI da La Repubblica di Bologna del 24.5.2013


continua al link
http://giovannitaurasi.wordpress.com/2013/05/24/gli-slogan-vuoti-dei-referendari-di-paolo-marcheselli-da-la-repubblica-di-bologna-del-24-5-2013/
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Messaggio Da Montalbano Ven 24 Mag 2013, 14:48

Repubblichella 3000 è uno spasso, ma come carta igienica è pari al Giornale e a Libero...

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Messaggio Da Montalbano Ven 24 Mag 2013, 14:49

Insomma, mi sembra chiaro quello che dicono i referendari: non si può essere gay col sedere degli altri...

PS: ma dove sono finiti i militanti del pd che danno lezioni di come deve essere la sinistra, agli altri?

26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia 292285641 :cami: :731455851:

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Messaggio Da cciappas Ven 24 Mag 2013, 15:08

Montalbano ha scritto:Insomma, mi sembra chiaro quello che dicono i referendari: non si può essere gay col sedere degli altri...

PS: ma dove sono finiti i militanti del pd che danno lezioni di come deve essere la sinistra, agli altri?

26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia 292285641 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia 2318016202 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia 1550513137

ormai siamo sotto il manganello clericofasista..

persino il film diaz trasmesso nelle scuole?? credete per far indignare ??

o solo per intimorire di ragazzi e per renderli succubi e rassegnati della prepotenza del regime?????

purtroppo solo noi vecchi ci indignamo quando vediamo il regime violare cosi le leggi e il buon senso da parte della casta che non ha più ideologia ma solo conquista del potere dei suoi privilegi .

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26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia Empty Re: 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia

Messaggio Da Guya Ven 24 Mag 2013, 15:22

cciappas ha scritto:

ormai siamo sotto il manganello clericofasista..

persino il film diaz trasmesso nelle scuole?? credete per far indignare ??

o solo per intimorire di ragazzi e per renderli succubi e rassegnati della prepotenza del regime?????

purtroppo solo noi vecchi ci indignamo quando vediamo il regime violare cosi le leggi e il buon senso da parte della casta che non ha più ideologia ma solo conquista del potere dei suoi privilegi .


dipende sempre dall'insegnante che ha mostrato il video...
è chiaro che in alcuni casi è stato proprio per intimorire i ragazzi. In altri, invece, ne è nata una discussione e una riflessione..
Ma i giovani non sono stupidi, per fortuna
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Messaggio Da Montalbano Ven 24 Mag 2013, 15:39

Qui però sarebbe ora di fare una riflessione ben più ampia. Io me ne sono andato da Sel proprio perchè dopo l'appoggio del pd al governo Monti ritenevo impossibile e indecoroso proseguire qualsiasi forma di collaborazione con un partito che appoggia politiche antipopolari. Questo è un altro casus belli che dovrebbe far riflettere. Se i vendoliani pensano di poter tenere il piede in due scarpe, sbagliano di grosso. La collaborazione in una città come Bologna, dopo una divisione come questa, dovrebbe finire il giorno dopo il referendum, perchè qui non si tratta di una semplice scelta amministrativa, ma proprio di come si immagina una società ed è del tutto chiaro che si tratta di scelte diametralmente opposte. Il pd si faccia le sue alleanze coi simili...

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Messaggio Da cciappas Ven 24 Mag 2013, 18:49

Montalbano ha scritto:Qui però sarebbe ora di fare una riflessione ben più ampia. Io me ne sono andato da Sel proprio perchè dopo l'appoggio del pd al governo Monti ritenevo impossibile e indecoroso proseguire qualsiasi forma di collaborazione con un partito che appoggia politiche antipopolari. Questo è un altro casus belli che dovrebbe far riflettere. Se i vendoliani pensano di poter tenere il piede in due scarpe, sbagliano di grosso. La collaborazione in una città come Bologna, dopo una divisione come questa, dovrebbe finire il giorno dopo il referendum, perchè qui non si tratta di una semplice scelta amministrativa, ma proprio di come si immagina una società ed è del tutto chiaro che si tratta di scelte diametralmente opposte. Il pd si faccia le sue alleanze coi simili...

oppure cambino la costituzione se ci riescono... e cosi anche i fessi si accorgeranno una buona volta che vogliono farci diventare tutti baciapile..

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Messaggio Da il Monitore Sab 25 Mag 2013, 12:42

Non capisco davvero come ci si possa ancora nascondersi dietro un dito. Per scuola pubblica i referendari intendono la scuola unica di partito, è legittimo sostenerlo, ma bisogna avere il coraggio di sostenerlo fino in fondo senza pretesti. Un alunno a Bologna costa alle finanze pubbliche 6.900 € e questa cifra rappresenta l'onere per lo Stato. Ebbene lo stesso alunno presso le paritarie presenta un onere per lo Stato di 600 €, con un risparmio netto sugli oneri dello Stato pari a 6.300 €. Nella Costituzione si legge "senza oneri per lo Stato", quindi si potrebbe ipotizzare che il contributo possa salire dai 600 fino ai 6.900 € senza intaccare il dettato costituzionale. Non c'è nemmeno da discutere di questa cosa.
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Messaggio Da rikkitikkitavi Sab 25 Mag 2013, 13:46

il Monitore ha scritto:Non capisco davvero come ci si possa ancora nascondersi dietro un dito. Per scuola pubblica i referendari intendono la scuola unica di partito, è legittimo sostenerlo, ma bisogna avere il coraggio di sostenerlo fino in fondo senza pretesti. Un alunno a Bologna costa alle finanze pubbliche 6.900 € e questa cifra rappresenta l'onere per lo Stato. Ebbene lo stesso alunno presso le paritarie presenta un onere per lo Stato di 600 €, con un risparmio netto sugli oneri dello Stato pari a 6.300 €. Nella Costituzione si legge "senza oneri per lo Stato", quindi si potrebbe ipotizzare che il contributo possa salire dai 600 fino ai 6.900 € senza intaccare il dettato costituzionale. Non c'è nemmeno da discutere di questa cosa.

no. senza oneri per lo stato significa che un alunno in una scuola privata deve costare allo stato ZERO euro e ZERO centesimi.
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Messaggio Da il Monitore Sab 25 Mag 2013, 14:33

rikkitikkitavi ha scritto:

no. senza oneri per lo stato significa che un alunno in una scuola privata deve costare allo stato ZERO euro e ZERO centesimi.
Allora non ci siamo capiti. Lo Stato spende 6.900 € se a Bologna mandi un bambino all'asilo. Se invece decidi di usufruire di strutture private lo Stato RISPARMIA 6.300 €. Solo se sei un ignorante in matematica o sei in malafede non riesci a capire che NON ESISTE ONERE PER LO STATO.
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Messaggio Da Guya Sab 25 Mag 2013, 14:37

il Monitore ha scritto:
Allora non ci siamo capiti. Lo Stato spende 6.900 € se a Bologna mandi un bambino all'asilo. Se invece decidi di usufruire di strutture private lo Stato RISPARMIA 6.300 €. Solo se sei un ignorante in matematica o sei in malafede non riesci a capire che NON ESISTE ONERE PER LO STATO.

salvo poi rimborsarli tramite i fondi per il diritto allo studio Rolling Eyes
Ma non è nemmeno quello IL problema. Il fatto è che lo Stato spende denaro pubblico per le strutture delle scuole private
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Messaggio Da Ospite Sab 25 Mag 2013, 14:52

Monitore, rassegnati. Onere non vuol dire maggiori spese ma spese punto e basta e "senza oneri per lo Stato" vuol dire senza spese, siano esse 600 o 0.60 euro.
Se apri un qualunque testo serio di diritto costituzionale trovi conferma

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Messaggio Da Guya Sab 25 Mag 2013, 14:56


uh ma su questo ci viene in aiuto l'Articolo 33 c. 3 della Costituzione. Da qua il nome dei referendari



Articolo 33

L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

E` prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
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Messaggio Da Montalbano Sab 25 Mag 2013, 15:09

Incredibile, leggendo quello che ha scritto Monitore ho capito perchè la Lega prende voti. Questi credono a qualsiasi panzana gli rifilino. La cosa straordinaria è che parla di malafede altrui...

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Messaggio Da freg53 Sab 25 Mag 2013, 16:00

è solo un referendum consultivo,eppure la sinistra è capace di diversi su tutto.ci dividiamo dal 1921,in genere i massimalisti vincono sempre salvo poi riscoprire che avevano ragione gli altri.c' è un sistema che tutto sommato funziona eppure anche in questa occasione ci dividiamo.
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Messaggio Da rikkitikkitavi Sab 25 Mag 2013, 16:05

il Monitore ha scritto:
Allora non ci siamo capiti. Lo Stato spende 6.900 € se a Bologna mandi un bambino all'asilo. Se invece decidi di usufruire di strutture private lo Stato RISPARMIA 6.300 €. Solo se sei un ignorante in matematica o sei in malafede non riesci a capire che NON ESISTE ONERE PER LO STATO.

NO. LO STATO HA UN ONERE DI 600 EURO!!!! Lo capisci o ti devo fare un disegno?
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Messaggio Da Ospite Sab 25 Mag 2013, 16:09

freg53 ha scritto:è solo un referendum consultivo,eppure la sinistra è capace di diversi su tutto.ci dividiamo dal 1921,in genere i massimalisti vincono sempre salvo poi riscoprire che avevano ragione gli altri.c' è un sistema che tutto sommato funziona eppure anche in questa occasione ci dividiamo.
massimalisti?
chiedere che sia rispettata la Costituzione è diventato massimalismo?
a me pare il minimo

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Messaggio Da Montalbano Sab 25 Mag 2013, 16:35

I piddini giustificherebbero tutto. Appena Letta avrà fatto qualche leggina per salvare il nanetto bonsai arriverà il solito noto che dirà che non bisogna dividersi, altrimenti si fa un favore al satiro di Hardcore. Bisogna capirli, per loro il partito è il fine, non il mezzo...

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Messaggio Da Montalbano Sab 25 Mag 2013, 16:36

freg53 ha scritto:è solo un referendum consultivo,eppure la sinistra è capace di diversi su tutto.
No, stavolta la sinistra è tutta da una parte, contro la destra che vuole dare soldi alle private. Non capisco dove le vedi, le divisioni...

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Messaggio Da freg53 Sab 25 Mag 2013, 17:00

intanto il pd è sinistra.è solo demagogia,possibile che un milione di euro possa risolvere i problemi della scuola pubblica? il comune di bologna dà 36 milioni di euro alla scuola pubblica e un milione a quella paritaria e il sistema ha semore funzionato egregiamente.da notare che il referendum costa 300.000 euro ed è solo consultivo.è solo una battaglia minimalistica che creerà solo divisioni e divisioni.faccio notare che sel finanzia le scuole paritarie in regione puglia mentre a bologna è contraria.una battaglia che non mi appasiona.è vero la sinistra massimalista è tutta da una parte,ma questa sinistra è perdente da sempre.
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